Quando è consigliato fare una certa azione per quanto riguarda le erbe aromatiche che usiamo in cucina ogni giorno. Fare così darà il miglio risultato possibile
Le erbe aromatiche hanno una importanza considerevole in cucina ed anche in altri ambiti, che sono più inerenti il benessere fisico. Ce ne sono di tantissimi tipi, che impieghiamo anche con cadenza quotidiana e che possiamo acquistare con facilità in cambio di qualche euro o anche meno in qualsiasi punto vendita di alimentari, dai più grandi a quelli piccoli che si trovano sotto casa. Le erbe aromatiche più diffuse sono:
- basilico;
- prezzemolo;
- origano;
- erba cipollina;
- salvia;
- menta;
- rosmarino;
- maggiorana;
- timo;
- lavanda;
- coriandolo;
- alloro;
Ma queste sono solo alcune delle tipologie di erbe aromatiche esistenti. E che possiamo anche coltivare in casa con grande facilità, facendo attenzione solamente a qualche semplice indicazione. La crescita delle piante aromatiche può essere messa in atto sia in orti e giardini che in vaso. Tra le regole più importanti da seguire allo scopo di coltivare la nostra erbetta aromatica per conferirle un profumo più intenso c’è quella che ci indica il periodo ideale per procedere con la loro raccolta.
Erbe aromatiche, quando andrebbero raccolte
È prassi comune fare ciò quando l’estate volge al termine ed è tempo per l’autunno di approssimarsi. Sbagliato. Infatti tra agosto e settembre le piantine hanno superato il loro momento di forma massima e si mostrano ora esaurite. Non a caso da lì a poco si prepareranno per l’inverno e per la successiva fioritura in primavera.
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Bisogna quindi approfittare di quando l’estate non è al termine bensì al culmine. Il momento ideale per la raccolta delle erbe per aromatizzare i nostri piatti oppure per preparare delle tisane o degli infusi è luglio inoltrato. Ed è meglio farlo al mattino, quando gli oli essenziali contenuti al loro interno saranno ben presenti e non risulteranno evaporati per via dei raggi del Sole. È anche importante raccogliere rametti che siano in piena salute, recidendo quelli malati per evitare che la malattia si diffonda alla pianta. E per evitare anche che queste parti non buone succhino energia alla stessa.