Ha presto il via un’interessante iniziativa ecologica che punta a ripulire il monte più alto del mondo, l’Everest, dai rifiuti lasciati dalle precedenti scalate. Un’iniziatva che punta a inserirsi all’interno di un ambito di comunicazione ambientale, sensibilizzando il Pianeta sulla necessità di un miglior rispetto dell’ambiente, unendo tuttavia a tale scopo anche alcuni spunti di natura agonistica ed economica.
La Eco Everest Expedition 2011, in svolgimento per il quarto anno consecutivo, prevede infatti una sorta di ricompensa per gli scalatori che riusciranno a trascinare al campo base il maggior numero di rifiuti: si tratta di una ricompensa non certo in grado di arricchire coloro che parteciperanno al progetto (si parla di 1,40 dollari per chilo di rifiuti), ma che comunque potrebbe fungere da co-incentivo per la buona riuscita dell’iniziativa.
Meglio infatti concentrarsi sugli aspetti maggiormente comunicativi della vicenda, che vorrebbe dimostrare come le scalate possano essere pienamente ecocompatibili, e non debbano necessariamente lasciar tracce indesiderate sull’ambiente.
I team che partecipano alla scalata si sono a tal proposito organizzati in maniera ecosostenibile, rinunciando all’utilizzo di combustibili di origine fossile, in preferenza di cucine solari.