In Sardegna è scattato il pericolo radiazioni. Proprio in quei territori dove nel 2003, un agnello con delle gravi malformazioni (si trattava di una pecora con due teste, come da foto) è stato ritrovato morto. Su quel corpo ormai privo di vita sono state fatte analisi sugli studi condotti dal prof. Massimo Zucchetti, docente di impianti nucleari al Politecnico di Torino e consulente della procura della Repubblica di Lanusei. L’animale con due teste è stato trovato a Escalapano, e secondo gli ultimi accertamenti nelle ossa conteneva tracce di uranio impoverito.
Non è difficile immaginare come questa sostanza nociva possa aver dapprima procurato la deformazione, quindi possa aver condotto l’agnellino alla morte dopo soli pochi mesi. Le radiazioni potrebbero provenire dall’area tra Perdasdefogu e Quirra, soggetta in passato alle esercitazioni militari. Un gran bel problema.
E’ ben noto come questo uranio impoverito, a lungo andare, possa provocare dei danni letali agli organi vitali. Dimostrazione ne è la morte dell’animale, sì, ma anche i numerosi casi di tumore che hanno condotto alla morte molte persone venute a contatto con questo elemento non naturale. Le zone interessate dalla contaminazione dovrebbero essere bonificate al più presto, intanto, ci auguriamo che il disastro nucleare in Giappone non provochi alla lunga gli stessi effetti.
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