Quello che le giovani generazioni dovrebbero imparare dagli adulti è innanzitutto il rispetto per gli altri e il protagonista umano di questo video ha imparato sulla propria pelle e in maniera indelebile che la sua intenzione di picchiare il cucciolo sulla spiaggia è stata un grosso errore
Il rispetto che in qualità di abitanti del pianeta Terra dobbiamo a tutte le altre creature che sul pianeta si muovono e vivono insieme a noi deve essere aperto a 360 gradi. Un buon modo per capire quello che si può e quello che non si può fare è provare a domandarsi se al posto dell’animale ci fosse un essere umano che cosa quella persona penserebbe di noi e del nostro comportamento.
E se questo non bastasse occorre chiedersi che cosa faremmo noi se qualcuno tentasse con noi quel determinato comportamento. Un esercizio così semplice di ribaltamento della prospettiva può essere un grande insegnamento per tanti. Altre volte però questo ribaltamento, che dimostra una certa dose di empatia, non è un esercizio possibile ed è per questo che diventa interessante vedere come ogni tanto è la natura stessa a impartire lezioni di vita. Ne è diventato dolorosamente consapevole questo ragazzo poco educato che si è trovato a fronteggiare una reazione che non si aspettava, quando ha deciso che era giusto picchiare un cucciolo su una spiaggia.
Il video dura una manciata di secondi ma sono secondi veramente emblematici nei quali si vede un ragazzo che decide di correre verso un cane e di tentare di tirargli un calcio. Premesso che il cane era semplicemente seduto sulla spiaggia, un randagio ma non per questo un oggetto da prendere a calci come un pallone, è veramente difficile provare a giustificare in qualche modo se non con una cattiveria voluta e cercata il comportamento del ragazzo, che però ha trovato letteralmente pane per i suoi denti.
Perché nel momento in cui si è avvicinato con il piede al cane ha scatenato la reazione, questa sì giustificata, del resto del branco di cui quel cane faceva parte. Branco che ha provveduto ad inseguire il ragazzo per diversi metri lasciandogli anche qualche più che meritata cicatrice.
La crudeltà nei confronti degli animali è un comportamento riprovevole in qualunque situazione e a qualunque latitudine ma esiste almeno uno studio pubblicato diversi anni fa e disponibile nella biblioteca del dipartimento americano di giustizia che cerca di trovare un collegamento tra la crudeltà nei confronti degli animali e un eventuale diagnosi di disordine antisociale della personalità, quello che viene comunemente chiamata sociopatia. Questo perché la cattiveria reiterata nei confronti degli animali non è solo un comportamento che può venire dalla mancanza di una educazione data dai genitori ma a volte può essere invece sintomo e segnale di una psicopatologia latente e che nella violenza nei confronti degli animali, come il picchiare o prendere a calci un cucciolo indifeso, trova una sua manifestazione. Non si tratta ovviamente di una giustificazione di un atto che rimane vile ma occorre sempre distinguere tra cattiva educazione e condizioni mentali più gravi.
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