I raggi del sole divengono più intensi mano a mano che si sale di quota, eppure non è in cima all’Everest che risplendono più forti, ma altrove…
Più saliamo di quota, più i raggi solari si fanno intensi. Per questa ragione se ci chiedessero “dov’è che il sole irraggia la superficie terrestre più intensamente?” molto probabilmente ci verrebbe da pensare al punto più in alto della terra: la cima del monte Everest. Il massiccio asiatico, infatti, coi suoi 8.848,86 metri di altitudine, ci avvicina alla nostra stella di quasi 9 chilometri.
Una distanza che in termini astronomici potrebbe sembrare insignificante, ma che invece determina conseguenze pratiche rispetto all’influenza delle radiazioni solari sul nostro organismo. Eppure la risposta che ci daremmo (la cima del monte Everest) è sbagliata, poiché gli scienziati hanno scoperto che i raggi solari risplendono più forti altrove. Ma dove?
Già nel 2016 alcuni ricercatori avevano ipotizzato che questo luogo si trovasse in realtà in Sud America, consultando i dati raccolti dai satelliti sull’Altipiano del deserto dell’Atacama. In seguito, però, i ricercatori hanno avuto la necessità di recarsi sul campo per cercare di restringere l’area, che comprendeva una vasta zona a ovest delle Ande tra Cile, Bolivia, Perù e Argentina.
Grazie ai rilevamenti sono dunque giunti alla conclusione che il luogo più irradiato dal sole sulla Terra sia in realtà l’altopiano di Chajnantor, che sorge nella parte cilena del deserto dell’Atacama. I dati sono stati raccolti da un osservatorio costruito a 5.148 metri sul livello del mare e hanno provato un irraggiamento della potenza di ben 308 watt per ogni metro quadrato. Nel 2017, inoltre, è stato registrato un valore record di 2.177 watt per metro quadrato, simile a quelli registrati su Venere, il pianeta rosso che si trova oltre 40 milioni di chilometri più vicino al sole della Terra.
A concorrere a questo primato non è stata solo l’altitudine, ma anche la latitudine: sorgendo in prossimità dell’equatore, infatti, la quantità di raggi solari che colpisce l’area nel corso di tutto l’anno è più elevata che altrove. Per la precisione, il picco si ha nel periodo del solstizio d’estate dell’emisfero australe, quando l’angolo di incidenza dei raggi sulla superfice terrestre è quasi pari a 0°.
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