Tutti ritengono che la vedova nera sia il ragno più letale al mondo, ma attenzione al morso di questo aracnide: si può sopravvivere?
Tutto parte da un’ondata forte di dolore, che dal punto dove si viene morsi si espande poi in altre parti del corpo, a questo si aggiunge la paura, quando ci si rende conto di essere stati morsi da un ragno di colore nero corvino. Quello che non tutti sanno nell’immediato è che quello che ci ha appena morsi è il ragno più letale del mondo. Si tratta dell’Atrax robustus, ovvero del ragno dei cunicoli o per utilizzare la traduzione letterale dall’inglese, il ragno dalla ragnatela a imbuto di Sidney.
Per anni, si è pensato che il ragno più velenoso e letale al mondo fosse la vedova nera ed effettivamente un suo morso può provocare la morte, come attestato tra l’altro da diversi casi affiorati nel corso del tempo. Tecnicamente, la vedova nera non può essere considerato un ragno spietato e letale: attacca infatti se si sente in pericolo e le conseguenze di un suo morso non sono sempre le stesse. Nello stesso modo, il ragno dei cunicoli cambia dose di veleno, ma lo fa in base al suo “umore”.
Questo ragno, come suggerisce il nome in inglese, viveva inizialmente nell’area di Sidney, entro 100 km dalla capitale del Galles del Sud, ma la sua diffusione attuale è ben più ampia. Lo possiamo anche trovare infatti, sempre nel continente oceanico, nelle foreste della Tasmania e nel Queensland. Si tratta di un ragno di piccole dimensioni, che raramente supera i tre centimetri, ma viene considerato aggressivo se si sente attaccato, anche nei confronti dell’uomo. Incredibilmente, infatti, le sue tossine non sono letali per diversi animali, ma lo sono proprio per gli esseri umani.
Soltanto una sostanza contenuta nel suo veleno è ritenuta letale, ossia la robustossina o atraxotossina, e proprio studiando questo componente del veleno si è riusciti ad arrivare a un antidoto. Dal morso del ragno dei cunicoli, infatti, ci si può salvare con la somministrazione del siero creato in laboratorio nel 1981. Chiaramente, sia per la lontananza geografica, che per la sua diffusione circostanziata, non bisogna temere questo ragno. Non solo: da quando venne identificato, nel 1934, fino alla scoperta dell’antidoto, si riportano solo 13 casi di morte, mentre dopo il 1981 chi è stato morso si è potuto salvare e non si registrano nuovi casi.
In ogni caso, ci sono una serie di indicazioni utili da tenere presente in caso di morso dell’Atrax Robustus e nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi, ovvero dei medici con l’antidoto salvavita. Dunque, la prima cosa da fare è quella di telefonare ai numeri di emergenza ai primi sintomi di una parestesia. Non bisogna perdere tempo, soprattutto se si è soli in casa: bisogna chiedere aiuto finché si è ancora in grado di parlare. Importante è anche esercitare pressione sulla parte del corpo in cui si è stati morsi, quindi pulire la ferita con acqua e sapone, applicando delle bende.
In questo modo, infatti, facendo la giusta pressione sulla parte in cui si viene morsi e feriti, si rallenta la diffusione del veleno nel resto del corpo. Chiaramente, per essere sicuri di essere stati morsi proprio da un ragno dei cunicoli, è importante riuscire a catturarlo, in modo che venga riconosciuta la specie e applicato il giusto antidoto. Per evitare delle conseguenze a livello cardiaco, è importante non muoversi troppo e mantenere la calma dopo essere stati morsi dal ragno dei cunicoli.
Bisogna infine fare attenzione a un dettaglio di non poco conto: questi ragni, come tutte le altre specie, non sono di per sé aggressivi e non saranno mai i primi ad attaccare. Un ragno dei cunicoli si nutre infatti di blatte e di altri piccoli insetti: va allontanato dalle mura domestiche perché appunto altamente velenoso e letale, ma al contempo non va mai stuzzicato, proprio perché non sarà mai lui ad attaccarci senza motivo alcuno.
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