In Italia è presente una specie di ragno velenoso, quello che viene comunemente chiamato “ragno violino”: ma quanto è pericoloso in realtà?
Incontrare un ragno a volte può spaventare, esistono alcune persone che addirittura soffrono di una vera e propria paura per questi animali, una condizione definita aracnofobia. Al di là di questa paura, però, l’incontro con un ragno a volte potrebbe rappresentare un vero e proprio pericolo, considerato che esistono specie sono molto velenose, in alcuni casi letali.
In Italia non sono presenti specie estremamente velenose, ma uno ha scatenato la preoccupazione di molti: si tratta del “ragno violino”, specie nativa dell’Europa meridionale e del Nord Africa. Ma quanto è velenoso questo ragno e quali sono i sintomi di un suo morso?
Negli ultimi anni si è sentito molto parlare del “ragno violino” nel nostro Paese. Il suo nome è scientifico è Loxosceles rufescens e si tratta di una specie dal colore marrone e di piccole dimensioni, circa 4-5 cm, caratterizzato da una macchia sul prosoma che ricorda, appunto, la sagoma di un violino. Altra caratteristica è quella di essere dotato di soli sei occhi a differenza di tantissime altre specie che ne possiedono otto.
Questo ragno velenoso vive nell’Europa Meridionale e nel Nord Africa e, dunque, anche in Italia rappresentando una delle due specie il cui morso può avere delle conseguenze mediche, insieme alla cosiddetta “vedova nera mediterranea”, nota anche come “malmignatta”. Non è difficile trovarlo all’interno delle proprie abitazioni, magari dietro battiscopa, mobili o solai, dove trova riparo.
Ovviamente, il ragno violino non è da catalogare tra le specie più velenose al mondo, contrariamente ad alcuni suoi “parenti” appartenenti alla stessa famiglia che popolano il Sud America, come il Loxosceles reclusa e Loxosceles laeta, il cui veleno può essere letale per l’uomo.
In primis, questa specie tende a mordere nella maggior parte dei casi a scopo di difesa, quindi solo se si sente attaccato o in pericolo iniettando una piccola quantità del suo veleno. In tal caso, i sintomi sono di lieve entità come rossore o una piccola lesione cutanea nell’area interessata. A volte, però, circa una volta su tre, può iniettare la sua citotossina che può provocare anche gravi conseguenze. Sono stati registrati casi, un numero esiguo rispetto al totale, in cui si è dovuto ricorrere a cure più specifiche dopo la formazione di lesioni più rilevanti o infezioni gravi.
Quando si viene morsi, il consiglio è quello di rivolgersi ad un centro antiveleni e, nel caso sia possibile, fotografare l’animale in modo che possa essere identificato immediatamente dagli esperti.
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