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Rallentare i processi chimici: la scoperta della scienza e cosa c’entra con il fotovoltaico

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Rallentare i processi chimici: la scoperta della scienza e cosa c'entra con il fotovoltaico: cosa sapere
Laboratorio (Pexels) – Ecoo.it

Una scoperta scientifica ha portato a un risultato pazzesco, permettendo di rallentare i processi chimici. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e cosa c’entra il fotovoltaico in questa novità assoluta.

Ogni giorno vengono a galla nuove scoperte scientifiche. Tra le più recenti, una sua tutte sta catalizzando l’attenzione. Con questa novità è stato trovato un modo per rallentare i processi chimici. Tutto è stato possibile, grazie a un gruppo di ricercatori australiani dell’Università di Sidney.

Il team è riuscito a rallentare di ben 100 miliardi di volte il processo che avviene quando una molecola incontra la luce.

Si tratta di un importante traguardo che è stato documentato da un video realizzato a rallentatore, ricorrendo una computer quantistico.

Questa innovazione rappresenta un punto di svolta, che apre nuove opportunità alle tecnologie del futuro, potendo essere usata sia per progettare i farmaci, ma anche nel settore del fotovoltaico (scopri qui un approfondimento sul tema).

Rallentare i processi chimici: la scoperta rivoluzionaria

Grazie a questa scoperta all’avanguardia, processi che avvengono a velocità immense sono diventati così visibili anche all’occhio umano.

A dimostrarlo è stato un video realizzato a rallentatore che ha fatto il giro del mondo da quanto è incredibile. Oltre a essere molto sceniche, le immagini permettono di apprendere meglio i processi che avvengono tra le molecole, rivoluzionando molti settori.

È dagli anni ’50 che si lavora per raggiungere un simile risultato, fino a oggi visto come un miraggio. I ricercatori australiani sono riusciti a portarsi a casa un traguardo immenso: fin ora non si era mai stato possibile rallentare i processi chimici in questo modo.

Ad aiutare gli studiosi in questa impresa sono stati  dei computer quantistici attraverso i quali sono stati catalizzati gli ioni in un modo rivoluzionario. Il risultato è che dispositivi di dimensioni ridotte hanno rilevato le molecole in un processo molto più lento, dipanatosi a rallentatore.

Questa scoperta non rappresenta solo una simulazione digitale o un’approssimazione, ma una vera e propria osservazione diretta e reale.

Processi chimici rallentati: l’impatto sul fotovoltaico

Essere riusciti a rallentare i processi chimici, significa migliorare molti settori. Per esempio nel fotovoltaico si potrebbero affinare le modalità con cui si cattura l’energia del sole. Inoltre si potrebbe agire sul modo in cui le molecole della luce interagiscono tra di loro nonché lavorare sui processi con cui si crea lo smog e con cui viene minato lo strato dell’ozono.

Pubblicato sul Nature Chemistry, il lavoro ha entusiasmato la comunità scientifica, portando a buone speranze per il futuro. A confermarlo le parole dello studioso senior del team dell’Università di Sidney, che ha confermato come in futuro grazie a questa scoperta si potranno comprendere al meglio i modi in cui le molecole si spostano tra una scala temporale all’altra, riuscendo a conoscere nel dettaglio anche quelle iper veloci.

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