Randagismo, sorella di Tremonti: "cani vanno soppressi"

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Dichiarazione shock quella fatta dalla sorella del Ministro Tremonti, che di nome fa Angiola Tremonti, per combattere il randagismo: abbattere i cani. La donna, che è consigliere comunale di minoranza nella cittadina di Cantù, ha alzato un polverone infinito per queste affermazioni sconsiderate. Precisamente, la donna ha detto: “Si dovrebbe arrivare a prendere la decisione per cui gli animali che non vengono adottati entro un determinato periodo di tempo vadano soppressi, visto che oggi ci troviamo in una situazione in cui ci sono famiglie canturine che non hanno da mangiare“.

La signora, in particolare, si riferiva alla situazione precaria del canile nel comune di Mariano Comense, per il quale il comune di Cantù versa 18mila euro all’anno a titolo di contributo. Di tutta risposta, i gestori del rifugio per cani abbandonati hanno subito protestato definendo la proposta “paranazista”. A spalleggiarli, gli immancabili animalisti e associazioni a protezione degli animali che hanno aiutato a mettere sulle gabbie striscioni con scritto “Tremonti: io voglio vivere“.
 
Questa dichiarazione della politica assomiglia tanto alla proposta di un consigliere sardo che voleva bruciare i cagnolini randagi. Siete curiosi di sapere cosa ha risposto la sorella di Tremonti alla protesta? “Non possiamo uccidere tranquillamente i polli da mangiare e scandalizzarci per i randagi da sopprimere“. Qualcuno dovrebbe spiegarle che i polli vengono uccisi (ahimè!) per la nutrizione umana, mentre i cani solo per la crudeltà umana.