A quanto ammontano i fondi disponibili e che cosa serve per avere il via libera e rientrare sotto alla copertura fornita dal preziosissimo Reddito energetico.
Il Reddito energetico annunciato dal Ministero dell’Ambiente è uno dei provvedimenti governativi che si propongono come scopo quello di aiutare alcuni nuclei familiari per quanto riguarda la installazione di pannelli solari. Cosa che, entro il 2030, dovrà rappresentare la normalità per quanto riguarda l’intero territorio della UE. La Commissione Europea ha infatti disposto, nel corso del 2022, che in tale data tutti gli edifici esistenti e quelli di futura realizzazione si dovranno dotare di tali componenti per promuovere una produzione di energia più ecosostenibile.
I fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente per la promozione e per la applicazione del Reddito energetico sono pari a 200 milioni di euro, gestiti dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Cosa confermata dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ha confermato la bontà di tale misura. Questi soldi andranno a coprire il biennio 2023-2025. E sono previsti dei paletti ben specifici per potere ottenere l’accesso alla copertura garantita da questa misura.
Reddito energetico, come avere l’accesso alla misura
Sarà vincolante anzitutto il reddito annuo dichiarato con tanto di apposita certificazione Isee più recente disponibile. Chi intenderà avvalersi del Reddito energetico dovrà produrre la propria documentazione sul reddito, e saranno ritenute idonee solo quelle che presenteranno entrate di massimo 15mila euro all’anno. Oppure di massimo 30mila euro sempre annui ma con almeno quattro figli a carico. Con questo intervento il Governo mira a dare una mano a quel 9% circa di famiglie che vive in stato di povertà energetica.
Grazie a questo finanziamento sarà possibile installare un impianto dotato di pannelli solari da 6 kW di potenza e con tanto di accumulatore. Componente che consentirà di non fare disperdere l’energia prodotta al momento ma che risulterà essere in eccesso. Più dei tre quarti dei soldi messi a disposizione saranno destinati alle Regioni del Centro e del Sud. Saranno infatti l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia a potere compiere così la realizzazione del montaggio di impianti fotovoltaici. I quali dovranno avere una potenza dichiarata compresa fra i 2 ed i 6 kW.
Cos’altro serve per ottenere l’ok a questo bonus
Vige poi anche l’obbligo di impiantare i pannelli solari esclusivamente su superfici ed in proprietà che siano direttamente di proprietà del soggetto beneficiario e ritenuto idoneo ad ottenere la copertura di quello che è un vero e proprio bonus pannelli solari. Secondo il Governo è giusto destinare questo aiuto alle famiglie che presentano più difficoltà di reddito. Non avendo modo di potere fare altrimenti, le stesse riceveranno il concreto sostegno con la installazione di un sistema per ottimizzare i consumi in bolletta, consentendo così un risparmio importante.
Sfruttare una fonte di energia praticamente infinita come quella del Sole (anche se un giorno anche la nostra stella cesserà di esistere, ma se ne parlerà almeno fra cinque miliardi di anni, anno più anno meno, n.d.r.) è una idea intelligente e virtuosa. L’auspicio è che i costi di installazione dei sistemi fotovoltaici possano diminuire, per consentire così un largo accesso ed una più veloce diffusione. Questo modello infatti non inquina e riesce a fornire energia elettrica autoprodotta tutti i giorni. E allora perché non impiegarlo in zone del mondo dove batte sempre il Sole, come ad esempio il Deserto del Sahara? I motivi sul perché non è una buona idea sono tanti.