Le tipologie dei contributi
Sul portale del GSE è stata attivata un’apposita applicazione, che serve a richiedere diverse tipologie di incentivi. Nei dettagli questi riguardano l’opportunità di migliorare l’efficienza energetica degli immobili attraverso dei consumi predisposti in maniera più razionale e con interventi sugli edifici che già esistono. Fra questi rientrano la sostituzione delle aperture, l’installazione delle schermature solari e il rifacimento delle coperture. Si possono chiedere dei finanziamenti per sostituire caldaie e impianti con altri a più alta efficienza o con sistemi che si basano sull’utilizzo delle energie rinnovabili. Via libera, quindi, alle stufe a biomassa, agli impianti solari termici e alle pompe di calore (VEDI TUTTI I MODELLI DI CONDIZIONATORI A POMPA DI CALORE). Sono previste rimborsi anche per la diagnosi e la certificazione energetica.
Chi può fare domanda
Il tutto è disponibile sia per i soggetti privati che per le pubbliche amministrazioni. Le richieste vanno fatte esclusivamente per via telematica. Il GSE poi formerà delle graduatorie, tenendo conto dei dati dichiarati. Ecco perché i soggetti devono essere consapevoli delle eventuali sanzioni penali e amministrative, nelle quali si può incorrere secondo la normativa vigente. Il decreto stabilisce che la domanda deve essere inoltrata dal soggetto responsabile, colui che ha sostenuto le spese. Se i lavori sono stati messi a punto mediante il supporto di una Esco (Energy service company), è lei che ne risponde.
Quanti incentivi sono disponibili
Complessivamente gli ecoincentivi per sostenere il conto termico sono pari a 900 milioni di euro. Di questi, 200 servono a coprire gli interventi richiesti dalle pubbliche amministrazioni, 700, invece, andranno ai privati. E’ specificato comunque che il rimborso sarà attuabile, finché non si arriverà all’esaurimento dei fondi. Per gli enti pubblici viene coperto il 40% delle spese sostenute. Nel caso dei privati, invece, tutto va corrisposto in considerazione di alcuni fattori: taglia del generatore, efficienza in rapporto alla zona climatica e diversi altri coefficienti.
Questo specifico conto non prevede un recupero del denaro a posteriori, ma questo viene effettuato sulla base di un rimborso su conto corrente di una parte delle spese, mediante una suddivisione in rate annuali, iniziando da un minimo di due anni, fino ad un massimo di 5 anni, proprio in base al tipo di intervento che viene messo in atto. Da un certo punto di vista il meccanismo è simile a quello del solare fotovoltaico (VEDI TUTTI I DETTAGLI DEL QUINTO CONTO ENERGIA). E’ da ricordare, comunque, che gli aiuti vengono dati soltanto a chi non accede ad altri sostegni statali.
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