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Renault ZOE strizza l’occhio all’economia circolare con gli interni in tessuti 100% riciclati

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Il settore automobilistico è sempre in prima linea per la tutela dell’ambiente. In particolare, il Gruppo Renault che con Renault ZOE è impegnato in una strategia di integrazione delle materie riciclate che trova la sua massima applicazione proprio nella citycar a zero emissioni. La Casa francese, in collaborazione con Filatures du Parc (filanda con sede nel dipartimento francese del Tarn) e Adient Fabrics France (fornitore di tessuti per sedili per auto con sede nel dipartimento francese dell’Ariège) ha infatti realizzato un prodotto tessile unico esclusivamente con materie riciclate come cinture di sicurezza, scampoli tessili provenienti dall’industria automobilistica e fibre di poliestere derivanti dal riciclo di bottiglie di plastica con il quale riveste Nuova Renault ZOE, negli allestimenti Zen ed Intens.

Renault ZOE sposa il concetto di economia circolare

Il tessuto realizzato, infatti, è stato utilizzato – per una superficie totale di 8 m² – per la produzione dei rivestimenti dei sedili e della plancia nonché per la consolle, la leva del cambio e le guarnizioni delle porte soddisfacendo i più alti requisiti soprattutto a livello di comfort, pulizia, resistenza ai raggi UV e durabilità. Grazie all’utilizzo di questo filo cardato riciclato, ottenuto senza trasformazioni chimiche né termiche, è stato possibile ridurre di oltre il 60% le emissioni di CO2 associate, rispetto al tessuto della precedente versione di ZOE realizzato con processi di produzione standard. Un esempio concreto di economia circolare messo in pratica su Nuova Renault ZOE: il Costruttore transalpino, infatti, può contare sulla filiale Renault Environnement, nata nel 2008 e specializzata nella raccolta delle materie destinate ad avere una seconda vita, come gli scarti delle cinture di sicurezza e gli scampoli della produzione di tessuti vergini per l’industria automobilistica.

Il processo produttivo del tessuto ottenuto con materiale 100% riciclato

Grazie al sostegno finanziario e tecnico ottenuto nell’ambito del progetto “àfiler”, si è potuta sviluppare quindi una nuova linea industriale di sfibratura adatta alla resistenza delle cinture di sicurezza. Una volta tagliate le fibre delle cinture e dei tessuti vengono quindi mescolate a fibre di poliestere ottenute dalle bottiglie di plastica che ne garantiscono la coesione, prima di essere sottoposte a una serie di operazioni di cardatura che permette di creare un nuovo filo per tessitura, grazie a un sistema di tamburi dotati di finissime punte di acciaio che girano ad alta velocità. In questo modo senza trasformazioni chimiche o termiche, si possono districare e dividere, stirare e disporre parallelamente, e infine torcere le fibre liberate da tutte le impurità.

Una volta fatto questo, l’Adient Fabrics France, stabilimento di produzione tessile e filiale del Gruppo Adient– fornitore di un sedile su tre nel settore automobilistico in tutto il mondo – riceve il filo ricostruito su bobina nella propria sede per procedere alla tessitura e produrre i tessuti per il settore automotive, realizzare le sellerie e i rivestimenti interni dei veicoli. Oltre alla fibra riciclata il Gruppo Renault realizza molti cicli di materiali, soprattutto per rame, plastica, platinoidi e metalli ferrosi e non ferrosi. Nuova Renault ZOE, inoltre, contiene anche 17,5 kg di plastica di riciclo di cui una parte è stata utilizzata, per la prima volta nella gamma Renault, per componenti visibili dell’abitacolo, come gli interni in polipropilene.

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Matteo Vana

Laureato in Editoria e Giornalismo, ha iniziato a muovere i primi passi con calcio e motori, due passioni delle quali ha fatto un lavoro. Pubblicista dal 2014, ama lo sport, i viaggi e i fumetti

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