Report Ipcc, come salvaguardare il pianeta: di concreto cosa si fà per combattere i cambiamenti?

Il cambiamento climatico non può essere negato e nel report prodotto da IPCC, giunto alla sesta edizione, la situazione viene tratteggiata senza tralasciare nulla comprese le azioni che è possibile intraprendere, e che sono in realtà necessarie, per evitare il collasso planetario

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Cosa c’è nel Report IPCC (Foto da Canva – Ecoo.it)

Nella presentazione della sesta edizione del rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, è tornato a sottolineare con forza la necessità di agire in modo massiccio, a livello globale, in ogni settore e a partire da subito per evitare situazioni ingestibili. Il valore del Report IPCC è quello di una sintesi che ha preso le mosse da ciò che è stato prodotto e pubblicato tra il 2018 e il 2022.

Ciò che risulta evidente e molto urgente è quel famoso contenimento del riscaldamento globale medio entro la soglia di 1,5 gradi centigradi. Una soglia che invece nei fatti le proiezioni degli studiosi danno ormai per pronta ad essere superata senza possibilità di tornare indietro. Ma anche se, come descritto sempre da Guterres, l’umanità si trova “su una sottile lastra di ghiaccio” c’è ancora modo per fare qualcosa. E nella sua presentazione e nel Report IPCC vengono indicate proprio anche queste azioni concrete.

Energia, trasporti, cambiamento sono le parole chiave del Report IPCC

All’interno del Rapporto pubblicato vengono prese in considerazione non soltanto le mosse da attuare nell’immediato ma anche alcuni concetti chiave come per esempio l’adattamento. Perché l’idea che ci si possa adattare a un pianeta con una temperatura media più alta, quindi con un clima diverso, è stata più volte ribadita. Ma dal Report si legge come “le opzioni di adattamento che sono possibili ed efficaci oggi diventeranno ridotte e meno efficaci con l’aumento del riscaldamento globale“.

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Se non ora quando? (Foto da Canva – Ecoo.it)

Questo significa che per quanto si possa prepararsi ad un ambiente più caldo, più umido, più incostante nei pattern di precipitazione, se non si pone un freno alle condizioni che generano il cambiamento climatico e all’innalzamento della temperatura ci si troverà ad un punto in cui la velocità con cui il genere umano si adatta non permetterà di tenere il passo con il cambiamento. Per questo motivo occorre agire sia nel breve periodo sia nel lungo periodo. E lo si deve fare andando a guardare per esempio l’utilizzo che si fa delle fonti energetiche. Ma nel Report non si fa solo riferimento all’abbandono delle fonti fossili a favore delle rinnovabili o comunque a fonti di energia con un impatto ambientale ridotto o che possono ridurre il proprio impatto ambientale con sistemi accessori.

Deve cambiare tutto

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Come affrontare il clima (Foto da Canva – Ecoo.it)

Il Report IPCC mette nero su bianco la necessità di uno sviluppo definito “climate resilient” ovvero resiliente al clima. Che non significa resistente quanto capace di adattarsi e allo stesso tempo comunque prosperare. Come si legge nel comunicato stampa, per esempio, con un accesso a fonti di energia pulite e a tecnologie altrettanto pulite migliorano la salute di donne e bambini, una elettrificazione a basse emissioni, l’utilizzo del trasporto pubblico, delle due ruote, il camminare, aumentano la qualità dell’aria, la salute, le opportunità di lavoro e generano equità. “I benefici economici per la salute delle persone che vengono dalla qualità dell’aria da sola potrebbero essere pressappoco equivalenti, o anche superiori, al costo di riduzione o di eliminazione delle emissioni“.

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