Alcuni studiosi si sono occupati di una particolare teoria secondo la quale esisterebbe una rete sottoterra che consentirebbe agli alberi di comunicare tra essi.
Esiste una particolare teoria chiamata “Wood Wide Web” secondo la quale gli alberi possano comunicare fra di loro attraverso dei filamenti fungini che li collegherebbe sottoterra. Essi riuscirebbero addirittura a passare agli alberelli le sostanze necessarie nutritive per crescere.
L’ipotesi diventò famosa negli anni novanta, alcuni studi dimostravano che le sostanze nutritive potessero fluire liberamente sottoterra. La teoria ha ricevuto molta attenzione da parte dei media, ma è stata subito smontata da alcuni ricercatori perché ritengono che manchi di base scientifiche.
Sono innumerevoli le ricerche e gli studi in campo biologico. Tra questi anche quella ribattezzata come “Wood Wide Web”, la teoria, nata negli anni ’90, che parla di una rete sotterranea attraverso la quale gli alberi potrebbero comunicare, scambiare informazioni e nutrienti tra loro anche a grande distanza.
In merito Justine Karst professore all’Università di Alberta in Canda, Melania Jones dell’Università della British Columbia-Okanagan e Jason Hoeksema del Missisipi, hanno pubblicato un articolo su Nature Ecology e Evolution. In sostanza i tre studiosi, attraverso un’analisi approfondita, hanno smentito eventuali benefici per gli alberi, nonostante queste reti esistano realmente. Innanzitutto, gli studiosi, come riporta la redazione di Scienzenotizie.it, hanno spiegato che non vi sono prove scientifiche sufficienti per dire con certezza che queste reti siano realmente diffuse nelle foreste. Per la stessa ragione, non si può affermare che gli alberi adulti possano trasferire risorse alle piante più piccole andando a “guidare” quella che è la loro crescita: ad essere trasferiti sono i nutrienti nel suolo sottostante.
In aggiunta, è stata smentita anche una terza affermazione in merito: ossia quella secondo la quale gli alberi sarebbero in grado di segnalare eventuali allarmi su eventuali danni provocati da insetti o altri animali attraverso questa rete.
In chiosa, dunque, i ricercatori occupatisi di questi studi hanno affermato con decisione che non bisogna distorcere la narrativa basandosi su simili teorie, prive di fondamenti scientifiche, che potrebbero addirittura influenzare il modo di gestire le foreste.
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