Con una mossa che rischia di essere controproducente dal punto di vista economico e umano è stata riaperta la stagione venatoria e la caccia riaperta in anticipo mette giustificatamente in allarme le associazioni
Lo scorso 2 settembre, e la denuncia arriva dal profilo Facebook dell’Ente Nazionale Protezione Animali, si è ufficialmente riaperta la caccia con una pre-apertura. Ma sempre da parte del profilo ENPA arriva anche una nota che dovrebbe far riflettere quelli che pensano ancora che sparare a degli animali indifesi con proiettili spesso fuorilegge sia divertente.
Il regalo, così lo definisce il post sul profilo dell’Ente Nazionale Protezione Animali, fatto ai cacciatori che anziché dover aspettare fino al 17 settembre possono cominciare già a sparare in questi giorni può trasformarsi in un danno economico importante con Bruxelles che ha ufficialmente aperto una procedura che potrebbe portare anche a una condanna economica da parte della Corte di Giustizia Europea. Ma a quanto pare è più importante fare questo regalo a chi ha necessità di dimostrare con fucili e pallottole di essere la specie superiore.
Animali in pericolo
L’estate che si avvia a conclusione è stata una delle più difficili dal punto di vista climatico. Ma non lo è stata soltanto per gli esseri umani. Anche gli altri animali, compresi moltissimi rappresentanti dell’avifauna che nel nostro Paese si fermano o sostano per poi tornare con i loro movimenti migratori in Africa, hanno dovuto affrontare il caldo opprimente, la mancanza d’acqua, le piogge torrenziali ed improvvise. A questo stress si aggiunge ora una pre-apertura ingiustificabile.
Secondo quanto riportato sempre da ENPA ,il regalo che viene fatto ai cacciatori “da lobby politiche sempre in cerca di consensi” mette “in pericolo già precario stato di conservazione di moltissime specie“. E l’Ente Nazionale Protezione Animali ricorda anche come in realtà dovrebbe essere obbligo delle amministrazioni quello di tutelare l’ambiente inserito da poco nella Costituzione. Ma il problema, come accennato, non è soltanto quello che riguarda gli animali che finiscono nel mirino dei cacciatori quanto anche il risvolto economico di questa attività che alcuni continuano a giustificare come necessaria per il controllo delle specie selvatiche, come se l’essere umano potesse disporre a proprio piacimento dell’ambiente.
A pagare saremo tutti con e senza piume
Anche l’attività venatoria è gestita a livello europeo da alcuni regolamenti e in particolare esistono delle leggi che servono a mantenere e a proteggere la popolazione gli uccelli selvatici in Europa. Sembra assurdo che un Paese che forse un domani avrà sulle proprie banconote proprio degli uccelli decida che questi animali sono sacrificabili per il divertimento di una manciata di persone che non hanno niente di meglio da fare che non disturbare e distruggere. Da parte di Bruxelles è infatti stata avviata la procedura Pilot 2023/10542 che può trasformarsi in una vera e propria infrazione e in una condanna economica. Tra le pratiche che vengono contestate c’è anche quel famoso divieto di prendere di mira gli uccelli migratori e di utilizzare le munizioni al piombo nelle zone umide. Quella del piombo è infatti un’altra questione legata alla caccia che rischia di avere conseguenze su tutta la popolazione. La quantità di pallini di piombo che vengono dispersi ogni volta che viene sparato un colpo, infatti, è impressionante e si trasforma in una fonte di inquinamento e di avvelenamento che può avere conseguenze letali non solo sugli animali ma anche sulle persone.