I serpenti, riescono a nutrirsi di animali di grandi dimensioni: i ricercatori hanno esaminato ai raggi X il pasto di un pitone.
Non è una sorpresa il fatto che i serpenti riescano a nutrirsi di animali di notevoli dimensioni. Specialmente i rettili più grandi, come ad esempio i pitoni, sono in grado di afferrare una preda, stritolarla, causandone la morte, e inghiottirla interamente. Tra le fauci di un pitone gigante possono finire non solo roditori e anfibi, ma anche gazzelle, antilopi, perfino felini. Talvolta, anche essere umani.
Non a caso, qualche giorno fa abbiamo raccontato la vicenda del pitone africano, aperto in due, perché nel villaggio si pensava che avesse inghiottito un bambino, salvo poi trovare ben altro nelle sue viscere. Recentemente, dei ricercatori hanno cercato di esaminare al dettaglio le fasi digestive del serpente, dunque hanno catturato un esemplare di pitone e lo hanno sottoposti a radiografia. Cosa è stato scoperto?
La digestione di un serpente è davvero affascinante. In Alabama, alcuni ricercatori hanno evidenziato questo sorprendente processo, attraverso una radiografia. Prima hanno catturato un esemplare di pitone a stomaco pieno, e poi lo hanno messo sotto i raggi X. Cosa è stato osservato all’interno del suo stomaco? Il rettile aveva appena ingerito un animale molto particolare.
Grazie alle immagini radiografiche, i ricercatori hanno esaminato le fasi digestive nel degrado di un cucciolo di alligatore, ingerito interamente, e poi interamente assorbito dagli organi del serpente. Tutti i tessuti molli dell’alligatore, infatti, nel giro di una settimana, sono stati degradati e assorbiti. In breve, dell’alligatore non è rimasto altro che lo scheletro. Ma non è tutto.
Le immagine rendono conto anche della plasticità organica del serpente, infatti, la maggior parte dei suoi organi aumenta notevolmente di dimensioni, durante la digestione. Il suo metabolismo accelera di circa 40 volte, la dimensione del suo cuore aumenta del 40%, mentre quella del suo pancreas del 94%, e quella dei suoi reni del 72%. Si tratta di un vero e proprio esercizio di allargamento organico, che comporta grande dispendio energetico nel serpente.
Grazie alla funzione degli acidi, che sono molto forti, il pitone riesce a decomporre velocemente la sua preda, inghiottita per intero. Le capacità metaboliche di questo animale sono sorprendenti, anche nel caso in cui, tra le fauci dovessero finire animali di notevoli dimensioni, come bovini, pecore, antilopi e coccodrilli. Grazie al loro osso quadrato e ai legamenti elastici, la mandibola si muove agilmente.
Questi serpenti uccidono con la forza muscolare, non possedendo veleno. Avvolgono la preda, stritolandola, la comprimono dino a provocarle la morte per arresto circolatorio o per soffocamento. Dopodiché, la divorano interamente. Durante il processo di digestione, ovviamente, il serpente è sazio e non necessita di cacciare un’altra preda.
Ma le scoperte dei ricercatori non terminano qui, ad esempio, durante lo studio sui veleni prodotti da alcune rane tropicali, gli scienziati hanno scoperto qualcosa di sorprendente. Altrimenti, sempre in Alabama, negli Stati Uniti, c’è il caso dell’alligatore che aveva ingerito interamente un animale, sorprendendo un team di imbalsamatori che lo aveva catturato.
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