L’ultimo richiamo alimentare pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Salute è particolarmente grave: l’oggetto del richiamo è una nota tipologia di dolce, molto amata e consumata in Italia. L’accusa verso il gelato nasce in seguito alle analisi che hanno scovato tracce di vetro al suo interno
L’ultimo documento di richiamo alimentare pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Salute, lancia l’allarme su uno dei prodotti più scelti e consumati dagli Italiani. Si tratta di un noto dolce tradizionale della penisola che deve essere immediatamente restituito al punto vendita e non consumato. Al suo interno sono contenute tracce di vetro: risulta dunque essere molto pericoloso per la salute.
Il richiamo risale alle ultime ore e salute.gov.it ha provveduto a condividere tutti i dettagli del prodotto, dal marchio alla denominazione di vendita, il nome in commercio del dolce, il lotto di produzione, il marchio del produttore, il suo nome e la sede dello stabilimento. Vengono riportate anche informazioni quali data di scadenza e peso, insieme al motivo dettagliato del richiamo e le istruzioni per chi lo ha già acquistato.
Gelato famosissimo da restituire al punto vendita: contiene vetro
La data del documento è 11 agosto 2022 e il richiamo alimentare fa riferimento al prodotto del marchio Bontà Divina. Il nome di vendita del dolce è Tiramisù al Caffè Bontà Divina, prodotto e commercializzato da Emmi Dessert Italia S.p.A. (codice identificativo IT 03 258 CE) con stabilimento in Via Cassina n. 5 a Lasnigo (CO).
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Il lotto di produzione nel quale si trovava il prodotto richiamato è il C27922 – D04922. In particolare, le confezioni per cui è stato lanciato l’allarme sono quelle singole con termine minimo di conservazione 31 agosto 2022 – 8 settembre 2022, da 85 gr.
Come riportato dal documento, il motivo del richiamo è la possibile presenza di frammenti di vetro all’interno del prodotto.
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Sono chiare le istruzioni per tutti i clienti che hanno già acquistato il prodotto. Il Tiramisù al Caffè non deve essere assolutamente consumato ma va restituito al punto vendita. Il documento non specifica le modalità di rimborso, ma probabilmente il supermercato procederà con la sostituzione o l’emissione di un buono spesa.