Il riciclo creativo di alcuni materiali può diventare un modo per far emergere delle realtà made in Italy d’eccellenza, portate avanti da giovani talentuosi, che dopo studi e non poche difficoltà sono riusciti ad affermarsi nel difficile panorama nazionale, in piena crisi economica. E’ questo il caso delle borse di sughero e carta riciclata del progetto Trasformazione Est-Etica, di Silvia Massacesi, realizzato con l’aiuto di Davide Mariani, che abbiamo incontrato al So Critical So Fashion 2013. A noi di Ecoo hanno raccontato l’iter dell’idea, mostrando anche la creatività e la determinazione necessaria per una buona idea. Il tanto criticato distacco tra design accattivante e sostenibilità qui non sembra esserci, e le creazioni che vedete non sembrano avere nulla da invidiare a quelle delle “boutique con materiali convenzionali”.
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“Il brand Silvia Massacesi è nato dagli studi della mia tesi di laurea, in cui affrontavo i temi della moda sostenibile. L’obiettivo della tesi era quello di creare un prodotto di moda che però allo stesso tempo rispettasse l’ambiente – ci racconta Silvia – Ho fatto molta ricerca in materia e il risultato è una collezione di borse con materiali di riciclo, principalmente il sughero e la carta riciclata”. Curiosando tra gli stand della manifestazione milanese, quest’idea è saltata subito all’occhio proprio per una domanda che sorge spontanea: com’è possibile non far deteriorare materiali come la carta e il sughero?
“Ho fatto un grosso studio sui materiali, in particolare per rendere il sughero flessibile ma resistente e la carta impermeabile – continua Silvia – Sono riuscita a trovare delle resine naturali che riescono a impermeabilizzare la carta”. La materia prima di partenza, il sughero, inizialmente si sgretolava e ha creato non pochi problemi: “Con l’aiuto di un’azienda di sughero siamo riusciti a raggiungere il risultato di un materiale flessibile e resistente, che ha permesso la produzione della collezione e la nostra entrata sul mercato” raccontano Silvia e Davide. Molta attenzione anche per i particolari della borsa: “All’interno, per il rivestimento, usiamo della canapa organica, per rendere la borsa il 100% sostenibile. Tutti i modelli hanno la variante con la tracolla, fatta con gli stessi materiali, per una soluzione più elegante o più casual” spiega Davide.
Il progetto non è passato inosservato agli addetti ai lavori, vincendo il Primo premio del Comitato Leonardo “Moda e Sostenibilità”, per essere poi successivamente selezionato per la Vogue Fashion Dubai Experience. Non solo prodotti riciclati, quindi amore per l’ambiente, ma anche Made in Italy, in un momento dove c’è sempre di più il rischio reale di perdere tutta la nostra tradizione, riconosciuta a livello mondiale, a discapito di una produzione globalizzata, che punta solo alla quantità e priva d’originalità: “Le lavorazioni sono tutte artigianali, quindi uniamo la tradizione artigianale italiana con le nuove tecnologie, soprattutto per quanto riguarda l’intaglio del sughero – ci dice Davide – Dopo questo passaggio iniziale, io stesso lo assemblo e Silvia crea il disegno”. Il prodotto finale vuole lanciare una sfida: far emergere il meglio della spina dorsale italiana, ovvero la piccola e media impresa, con l’artigianalità che tutti ci invidiano, premiando l’attenzione per l’ambiente. Ce la faranno? Noi speriamo di sì!