Tante volte stampiamo molti fogli di carta che poi non ci servono o che, una volta esaurita la loro funzione, vengono gettati nella spazzatura. Se si riuscissero a farli ridiventare bianchi, risparmieremmo i consumi energetici e di conseguenza anche le emissioni di CO2.
Proprio per questo alcuni esperti dell’Università di Cambridge hanno messo a punto una particolare stampante, in grado di eliminare l’inchiostro dai fogli di carta. Il principio di funzionamento è molto semplice: si utilizza il calore per rimuovere l’inchiostro, senza determinare danni termici alle fibre di cellulosa.
In questo modo un foglio di carta può essere utilizzato fino a cinque volte. Ancora gli studiosi continuano gli esperimenti, per riuscire ad ottenere gli effetti desiderati. In ogni caso i risultati sono promettenti e la tecnica della luce laser applicata alla carta evita anche il problema dell’assottigliamento dei fogli.
Se la tecnica venisse utilizzata su larga scala, si calcola che le emissioni di CO2 diminuirebbero del 50% e indiscutibili vantaggi ci sarebbero anche per le foreste, visto che non sarebbe più necessario abbatterne in quantità illimitate.
A guadagnarci sarebbe quindi l’ambiente, ma anche la nostra stessa salute, perché avremmo la possibilità di vivere in un mondo più ecocompatibile. Ma come funziona precisamente questa stampante straordinaria?
Il processo sfrutta gli impulsi ultracorti della luce laser verde, che vengono assorbiti dal toner. Al contrario le fibre di cellulosa rimangono inalterate, perché sono percepite quasi come se fossero trasparenti. Per evitare che il surriscaldamento del toner possa trasferire il calore alla carta, il toner, grazie agli impulsi brevi, riesce a vaporizzare l’inchiostro prima che avvenga il processo di trasferimento del calore. In pratica è un processo inverso rispetto alla stampa.
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