Con la moltiplicazione (positiva) dei pannelli solari si porrà tra non molto il problema dello smaltimento degli elementi che costituiscono qualunque impianto fotovoltaico e c’è per fortuna già un primo luogo destinato proprio al riciclo
I detrattori del solare come alternativa alle fonti fossili di energia sottolineano che, esattamente come tutto ciò che l’uomo produce, anche i pannelli solari un giorno smetteranno di funzionare e, data la complessità e l’utilizzo di materiali rari al loro interno, lo smaltimento degli impianti e dei pannelli per il fotovoltaico provocherà una nuova e pericolosa fonte di inquinamento.
Si tratta però forse più di una mancanza di lungimiranza che non di una realtà. E la dimostrazione arriva da quello che è ora considerato il primo impianto al mondo dedicato al riciclo degli elementi degli impianti fotovoltaici. Si chiama Rosi Solar ed è un impianto inaugurato da poco in Francia nella zona di Grenoble, gestito da un’azienda che si trova sempre in Francia e che ha messo a punto un sistema a basso impatto per trasformare i vecchi pannelli solari in materiali nuovi.
Come accennato, il problema che i pannelli solari avranno in futuro riguarda sostanzialmente il fatto che la capacità di produrre e immagazzinare energia elettrica dal sole lentamente diminuisce con gli anni. E questa diminuzione della capacità ovviamente si trasforma nel bisogno di dover eliminare gli impianti e cambiare i pannelli solari. La costruzione di un pannello solare prevede l’utilizzo di una serie di terre rare e materiali che sono in parte simili a quelli che si trovano in molti device digitali.
Ma data la costruzione decisamente diversa dei pannelli solari rispetto a uno smartphone o a un computer è chiaro che anche il disassemblaggio dei pannelli e il recupero dei materiali è una nuova frontiera per tutti. Per questo motivo l’impianto di riciclo del fotovoltaico di Rosi Solar risulta particolarmente interessante. Si tratta infatti di un processo che prevede una prima fase di fusione delle parti in plastica che possono essere così utilizzate come materiale di partenza per altro e poi, proprio con un sistema che in parte ricorda quello che avviene per esempio con gli smartphone Apple, una organizzazione degli elementi interni dei pannelli in base al metallo e al materiale di cui sono composti, utilizzando anche bagni chimici. Con il riciclo, oltre a zittire i detrattori delle energie rinnovabili, si ha modo di recuperare materiali che possono poi essere utilizzati per la costruzione di nuovi pannelli solari o di altri oggetti senza dover quindi ricorrere alla produzione con materiale vergine.
Se ti sei mai chiesto perché il riciclo di un pannello solare deve avvenire secondo un percorso specifico e soprattutto perché i pannelli solari sono considerati così delicati dal punto di vista del rifiuto in cui possono trasformarsi la risposta viene sostanzialmente da ciò che c’è all’interno dei pannelli solari. Il pannello, nella parte che cattura la luce, è composto sostanzialmente da silicio posto in strati successivi e intervallato da altri strati di fosforo e boro. Le celle solari sono poi distribuite per dar vita al pannello e quindi incasellate in una struttura di plastica e vetro non riflettente che protegge le celle dagli eventuali urti e dai danni provocati per esempio dalla pioggia ma, essendo non riflettente, il vetro garantisce comunque il passaggio della luce e quindi la produzione di energia.
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