Il catamarano Plastiki, un mezzo ecologico creato grazie all’utilizzo di circa 12.500 bottiglie di plastica, è finalmente arrivato a Sydney, dopo un lunghissimo tragitto di oltre 10 mila miglia nautiche, per coprire le quali la particolare imbarcazione ha impiegato circa quattro mesi. Un viaggio molto dispendioso, che ha tuttavia riacceso l’attenzione sull’importanza del riciclo dei rifiuti, al fine di un contenimento dell’impatto ambientale derivante da una cattiva gestione degli stessi.
In questa sua importante missione di comunicazione ambientale (e di dimostrazione di come, anche dagli scarti, sia possibile ottenere un prodotto efficiente), il Plastiki ha dovuto attraversare tutto l’Oceano Pacifico, arrivando dunque in Australia. Un percorso non certo breve, seguito in maniera costante dai media, che ha avuto la conseguenza immediata di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’inquinamento del mare, causato in gran parte anche dalla diffusione incontrollata dei rifiuti di plastica.
Il catamarano è stato creato per iniziativa di David de Rothschild, ed è stato condotto all’approdo atteso da un team di sei persone, attraverso un percorso che ha toccato Kiribati, Samoa e la Nuova Caledonia. All’arrivo, lo staff che ha guidato il Plastiki all’impresa ha ribadito di aver riscontrato un elevato grado di inquinamento dell’Oceano.
L’incredibile volume di rifiuti (di plastica, ma non solo) gettati nel mare, sta infatti creando delle situazioni insostenibili sul fronte ambientale, soprattutto in quelle località che finora erano state apparentemente disiteressate dall’esplosione di questo tristre fenomeno.
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