Nelle ultime settimane si è creato molto allarmismo intorno alla presenza della cosiddetta Vespa orientalis e in particolare di una sua presunta colonizzazione di Roma. Ma cosa c’è di vero?
Parente stretto del cosiddetto calabrone europeo o Vespa Crabro, il calabrone orientale è diventato suo malgrado protagonista di molta cronaca soprattutto locale romana. Ne sono infatti stati avvistati alcuni nidi e qualcuno ha iniziato a temere una colonizzazione di questa specie ritenuta molto pericolosa.
Per quelli che vivono nella città di Roma, in realtà, trovarsi con una fauna locale ai limiti del tropicale non è una novità. Sono ormai presenti da diversi anni sugli alberi dei viali di molti quartieri, per esempio, interi nuclei familiari di pappagallini verdi mentre in altre zone è possibile incontrare i cinghiali. Trattandosi però di un insetto assimilabile a una vespa e agli altri calabroni, il problema della Vespa orientalis si è propagato. La realtà dei fatti, però, va disgiunta dalla isteria collettiva.
Vespa orientalis, la verità su questo presunto assassino volante
Date le sue dimensioni, che in realtà sono del tutto simili a quelle del calabrone europeo, la presenza del calabrone orientale ha generato il panico. Prima di passare però in rassegna le caratteristiche che distinguono questa specie dal calabrone europeo cui siamo più abituati vogliamo subito rassicurare tutti: la pericolosità della Vespa orientalis non è infatti superiore a quella del calabrone europeo per gli esseri umani. Non si tratta infatti di una specie cattiva nei nostri confronti. L’unico vero pericolo è quello che corrono le api, in quanto questa specie di calabrone risulta particolarmente aggressivo proprio con loro.
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Veniamo ora ai segni distintivi che permettono di riconoscere un calabrone orientale rispetto a quello europeo. Le dimensioni, come dicevamo, sono del tutto equivalenti a quelle del calabrone europeo e infatti la Vespa orientalis misura circa 5 cm. L’unico vero tratto distintivo è il colore del corpo che risulta per la quasi totalità marrone rossiccio, con una unica striscia gialla nella parte terminale dell’addome, come ben spiegato dal sito dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
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Anche le abitudini di nidificazione sono del tutto simili a quelle del calabrone europeo e i nidi possono quindi essere rintracciati in cavità naturali o artificiali. Come suggerito anche da Ispra, è possibile che gli avvistamenti della Vespa orientalis nella zona di Roma siano in realtà un sintomo dell’ampliamento della sua zona abituale di residenza che, a differenza di quanto ritenuto da molti, è in realtà molto più vicina a noi: la Vespa orientalis è infatti una specie originaria delle regioni del sud Italia. Ritrovarla nelle regioni del centro non deve farci preoccupare per un eventuale colonizzazione di un insetto molesto, semmai farci preoccupare dei cambiamenti climatici, dato che il suo spostarsi verso nord è sintomo evidente di un innalzamento della temperatura media del nostro Paese.