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Ridurre i voli per combattere la crisi climatica: c’è un primo esperimento

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Sarà ufficialmente attiva la nuova politica aziendale di Shipol, l’aeroporto di Amsterdam, dal 2023. La riduzione dei voli aiuterà l’ambiente

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Shipol voli (Foto Unsplash)

Esiste una sostanziale differenza tra ambientalismo ed ecologia, anche se sovente sono usati in maniera intercambiabile. L’ambientalismo è il movimento ideologico su cui l’ecologia si fonda. L’ambientalismo è portato avanti da movimenti dal basso, associazioni spontanee ed altri fenomeni di questo tipo. L’ecologia è il riflusso economico – politico che ne deriva. E questa distinzione è il perno della notizia. Quando si creano iniziative pregevoli in direzione della sostenibilità reale, significa che ambientalismo ed ecologia riescono ad avvicinarsi. In caso contrario ci si trova di fronte a fenomeni di greenwashing, la facciata verde di un’azienda che nasconde esclusivamente la ricerca di profitto come valore in cima alla lista.

E molto spesso è difficile identificare se ci si trova di fronte ad un fenomeno di facciata o ad una spinta virtuosa. Sì, perché perfino le aziende private, anche colossi multinazionali, hanno mostrato maggior sensibilità ambientale delle politiche europee, che hanno di recente inserito il nucleare tra gli investimenti sostenibili. Certo, una multinazionale con il suo carico di emissioni e le politiche esternalizzate del lavoro poco etiche difficilmente potrà indossare l’abito verde senza generare polemiche. Mentre invece ci sono  iniziative che non vogliono ammantarsi di un’etichetta, bensì semplicemente risolvere un problema.

Dal 2023 voli ridotti a Shipol, è un cambiamento significativo?

Shipol voli (Foto Unsplash)

Spesso non serve inventare chissà quale nuova tecnologia applicata ai veicoli per far calare le emissioni. Basta semplicemente usare meno i veicoli. È una soluzione tanto lampante quanto invisa. Va contro la logica dell’aumento dei consumi per potenziare i PIL statali. Ed è un sacrificio che difficilmente una politica nazionale riuscirà a chiedere. La richiesta dell’ex premier di rinunciare ai condizionatori è diventata una barzelletta. Di conseguenza, l’iniziativa dell’aeroporto di Shipol, il principale di Amsterdam, di ridurre i voli per aiutare l’ambiente e arginare il cambiamento climatico ha in sé già la soluzione al problema.

Una scelta coraggiosa e probabilmente antieconomica, almeno a breve termine. Il 2 per cento delle emissioni complessive su scala globale sono dovute ai voli aerei. Se si considerano le emissioni provenienti esclusivamente dal settore trasporti, i viaggi in aereo coprono la fetta del 12 per cento. I voli low cost hanno incredibilmente aumentato le emissioni da trasporto aereo.

E Shipol vuole “darci un taglio”. Solitamente quando si fanno delle promesse in senso virtuoso, si rimanda il più possibile il problema della data, in modo tale da poter procrastinare senza polemiche. Invece Shipol fha definito la data, ed anche a stretto giro: il 2023. Cioè tra meno di sei mesi. Due i motivi per cui questa notizia è così importante.

Shipol è tra gli aeroporti più prestigiosi e trafficati al livello mondiale. Se riesce a portare a termine la riduzione dei voli rimanendo sempre all’apice, sarà una dimostrazione della fattibilità anche economica della riduzione delle emissioni. E molti altri aeroporti potrebbero seguirlo. Inoltre si risolverebbe anche il problema delle lunghe code e delle numerose cancellazione dei voli. Questa iniziativa sembra proprio che si erga in veste ambientalista e non solo ecologica.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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