A dare l’ok al sopralluogo a Monte Carnevale è il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che conferma l’intenzione del Ministro della Difesa a valutare l’impatto ambientale dello sviluppo della discarica di rifiuti urbani trattati. La scelta che va presa è delicata e serve a scongiurare il rischio di una minaccia più grande, quella di una vera e propria emergenza rifiuti a Roma, per questo è auspicabile che il prefetto cerchi il consenso con tutte le cariche istituzionali chiamate in causa. Il problema della Capitale, però, è radicato, e riguarda la mancanza di una politica atta a stimolare la raccolta differenziata.
A Roma, infatti, la percentuale dei rifiuti trattati nella raccolta differenziata rispetto ai rifiuti in discarica è pari appena al 20%, un livello davvero basso per una città così densamente popolata. La questione della discarica a Monte Carnevale risulta essere comunque un nodo cruciale, ma che non deve per questo andare ad oscurare l’importanza della differenziata e dello sviluppo di politiche di sostegno.
Ma come si è arrivati a questo punto? A cercare di fare chiarezza è lo stesso Ministro dell’Ambiente. Su richiesta del prefetto e in accordo con le altre istituzioni, infatti, è iniziata una verifica per capire a che punto fosse la Capitale nell’allineamento con le leggi nazionali che si occupano di regolamentare la gestione dei rifiuti secondo un ciclo integrato: da qui è nata la consapevolezza di diminuire l’impatto ambientale della spazzatura romana, organizzando un vero e proprio piano d’intervento per Roma. L’obiettivo è sempre stato chiaro, ovvero quello di raggiungere entro la fine del 2014 la meta prevista dalle leggi nazionali e della comunità europea, condiviso anche dalle realtà imprenditoriali locali. Il nodo cruciale al momento appare l’immobilismo della Regione, delle istituzioni territoriali e della Prefettura, che sembrano rimasti fermi ai risultati effettuati nelle discariche, senza porsi nella posizione di risoluzione del problema. A dirlo è lo stesso Clini, che però al contempo viene contestato per la sua insistenza su Monte Carnevale come sito di smaltimento rifiuti, un sito che però necessita di alcuni approfondimenti come fatto presente allo stesso Clini anche dal Ministero della Difesa.
L’area, infatti, per alcuni risulta compromessa dalla presenza di una raffineria e di una vecchia cava, senza contare la vicinanza con il centro militare Intelligence Interforce. Le polemiche al riguardo, dunque, sono destinate solo ad accendersi, in attesa di una soluzione più definitiva e di un accordo, ad esempio sulla raccolta porta a porta che una città come Roma non può permettersi di non avere.
photo: Frédéric Renaud