L’emergenza Covid-19 ha stravolto le nostre abitudini e ci ha portato ad uscire di casa con le mascherine per cercare di limitare la diffusione del virus. Oltre a essere obbligatorie per legge in ambienti pubblici, le mascherine sono ormai entrate a far parte della vita quotidiana di tutti noi e di conseguenza acquistarle non è più una necessità riservata al personale medico sanitario. Gli esperti prospettano una seconda ondata del virus in autunno, è bene quindi non farsi cogliere impreparati come è già successo durante il lockdown e acquistare mascherine efficaci e certificate CE come quelle in vendita presso lo shop di Tantasalute.it:
Negli ultimi mesi, dunque, c’è stato un grande consumo di questi dispositivi, ma anche di teli e guanti monouso. Oggetti che vengono utilizzati da infermieri e medici, da chi lavora a contatto col pubblico, ma anche dalla popolazione in generale. Dallo scorso marzo è capitato a tutti noi di vedere guanti e mascherine gettati per strada senza alcun rispetto per l’ambiente. Vediamo quindi come smaltire correttamente guanti e mascherine al tempo del Covid-19.
Le mascherine sono dei dispositivi di protezione che devono essere utilizzate in contesti in cui c’è un’elevata circolazione del virus. Se usate correttamente, infatti, riducono la possibilità di trasmettere la malattia, proteggendo se stessi e anche le altre persone.
Tuttavia, indossare o smaltire erroneamente una mascherina può essere pericoloso, dal momento che quest’ultima può diventare addirittura un veicolo di trasmissione del virus stesso.
È fondamentale, quindi, applicare il dispositivo con le mani perfettamente pulite, avendo cura di indossare la mascherina prendendola dall’elastico. Vanno coperti perfettamente il naso e la bocca e la stessa va sostituita (e non riutilizzata) quando diventa umida o comunque dopo averla utilizzata.
L’indicazione di massima è una sola: mascherine, guanti, fazzoletti usati, teli monouso e in generale tutti gli oggetti a rischio di contagio vanno eliminati tra i rifiuti indifferenziati. È fondamentale, in tal senso, non disperderli nell’ambiente e non gettarli in giro, avendo cura di chiudere saldamente il sacco delle immondizie.
Queste linee guida, tuttavia, si riferiscono a soggetti che non sono risultati positivi al tampone e che non sono stati sottoposti a quarantena obbligatoria. In caso di presunta o confermata presenza del virus, infatti, la procedura cambia.
Chi è risultato positivo al tampone e si trova in isolamento o in quarantena obbligatoria deve seguire le direttive specifiche delineate dall’Istituto Superiore della Sanità congiuntamente al Ministero della Salute. Tuttavia, in questi casi, è altrettanto importante verificare se il consorzio del proprio Comune di residenza preveda altre modalità di ritiro o di smaltimento.
In linea di massima, dove ci sono soggetti positivi, tutti i rifiuti vanno conferiti nell’indifferenziato, senza alcuna distinzione tra vetro, plastica, umido, carta o metallo. Inoltre, per ulteriore precauzione, è bene utilizzare sempre almeno due sacchetti (meglio se resistenti), da inserire uno dentro l’altro.
È importante, infine, lavarsi bene le mani ogni volta che si viene a contatto con la spazzatura, utilizzando appositi guanti monouso e sigillando i sacchetti con i lacci di chiusura o con del nastro adesivo.
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