A Palermo e provincia è emergenza rifiuti. I cittadini reagiscono soprattutto di notte, appiccando il fuoco ai cassonetti e alle discariche, per protestare contro i disservizi causati dall’azienda comunale Amia, che hanno determinato accumuli di spazzatura per le vie delle città. L’emergenza si è fatta ancora più grave, in seguito alla chiusura della discarica di Partinico, nella quale confluivano molti rifiuti provenienti dai centri urbani intorno a Palermo. Carini, Capaci, Balestrate e Partinico sono stati i centri in cui si sono verificati diversi roghi.
L’emergenza si allarga a macchia d’olio. A Vicari, in provincia di Palermo, l’intervento dei Carabinieri ha portato all’arresto di due uomini che trasportavano degli elettrodomestici senza aver ricevuto una specifica autorizzazione. Un esempio che comprendere la gravità della situazione. Sono 88 in tutto le persone che sono state arrestate nel Palermitano dall’inizio dell’anno proprio a causa dell’emergenza rifiuti, per la quale Legambiente ha realizzato un decalogo.
La scorsa notte a Palermo non si è verificato nessun incendio, ma probabilmente si è trattato soltanto di una circostanza dovuta alla pioggia che ha inumidito i rifiuti accumulati, impedendone la combustione. E intanto comunque dilaga la disperazione dei cittadini che devono fare i conti con continui disagi provocati da questo problema relativo allo smaltimento dei rifiuti, che risulta sempre più problematico.
La questione è molto più complessa di quanto possa sembrare e coinvolge anche le strategie che andrebbero rivolte nei confronti dei cittadini in termini di raccolta differenziata, che in altre regioni, come il Piemonte è stata implementata del 50%, e riciclaggio, per una più adeguata possibilità di risoluzione del problema. Oltre ai recenti disagi causati dall’Amia, si deve infatti considerare che il problema ha radici ben più profonde.
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