Il termovalorizzatore di Acerra è destinato a non trovar né pace né collocazione. Eco dalle Città riporta la comunicazione dell’ulteriore fermo dalla struttura del sottosegretario Bertolaso.
Se tutto andrà bene, il termovalorizzatore più controverso degli ultimi anni dovrebbe veder completata a settembre la fase 1 della sua messa a regime. In altre parole, la struttura è stata “rimandata” come un qualunque studente birbante. La fase 1 si sarebbe dovuta concludere, dopo un’ulteriore proroga, lo scorso 2 luglio. Ma, nulla di fatto. Ora se ne riparla il 13 settembre. I motivi del rinvio? Da una comunicazione dello staff del sottosegretario Bertolaso il problema risiederebbe in “disfunzioni di carattere elettromeccanico” che impedirebbero il corretto funzionamento della struttura.
Tutto sommato, viste le ceneri pericolose che produce ed il monossido di carbonio che solo lo scorso giugno aveva registrato valori ben oltre quelli consentiti, se la struttura lavora di meno compie meno danni all’ambiente. Senza tuttavia dimenticare che ad inizio agosto, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno dello scorso 3 agosto, i militari che presidiano il termovalorizzatore hanno consegnato 33 lettere di licenziamento per altrettanti operai della società Elettra Energia che gestisce i lavori della struttura. Un modo anomalo di effettuare tagli al personale. Quali altre sorprese ci riserverà Acerra?
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