Un recente studio rinnova l’allarme inquinamento… spaziale. Se infatti la Terra dimostra di non godere di un ottimale stato di salute, anche lo Spazio sembra poter effettuare simili affermazioni. L’Agenzia Spaziale Federale Russa Roscosmos ha in proposito pubblicato un’analisi secondo cui la stessa Russia, la Cina e gli Stati Uniti avrebbero il monopolio dei “rifiuti” lanciati in orbita, con la responsabilità di oltre 9 detriti spaziali su 10.
La leadership spetta in ogni caso alla Cina, che tra rifiuti più tradizionali (plastica, latta, ecc.) e prodotti tecnologici (componentistica di veicoli spaziali, vecchi satelliti, parti di razzi), ha prodotto negli ultimi decenni un incredibile ammontare di spazzatura: per esser più precisi, l’Agenzia Roscosmos ha affermato che 4 detriti spaziali su 10 sarebbero stati immessi nell’orbita dal Paese asiatico.
Stati Uniti e Russia non sono, tuttavia, molto più virtuosi. Il Paese nordamericano è infatti responsabile del 27,5% degli incontrollati rifiuti spaziali, mentre la Russia, la nazione dalla quale proviene lo studio, ne avrebbe prodotto il 25,5%. In totale, pertanto, circa il 93% dei rifiuti abbandonati nello Spazio proverrebbe da queste tre potenze mondiali.
Il resto del mondo contribuirebbe invece in misura notevolmente inferiore, spartendosi il 7% rimanente dalle statistiche, relativo alle partecipazioni (spesso co-partecipazioni) alle missioni spaziali che si sono alternate nel corso degli anni.
La Nasa, tuttavia, fornisce un quadro sostanzialmente diverso, ritenendosi pronta ad affermare che il maggiore inquinante è la Russia, e con un peso significativamente elevato di Francia, Giappone e India.