Differenziare i rifiuti è un’azione necessaria ma non sempre semplice. Secondo i dati periodicamente raccolti dall’ISPRA siamo ancora lontani dal differenziare completamente e in maniera corretta i rifiuti. Nel nord Italia infatti, la percentuale di rifiuti differenziati è del 70%, al centro del 59% e al sud del 53%. Questo non solo perché spesso per pigrizia si gettano i rifiuti in un’unico bidone ma anche perché a volte si sbaglia destinazione di alcuni oggetti.
Capita infatti di pensare che qualcosa vada nella plastica o nel vetro quando magari la sua destinazione è l’indifferenziato. Così, per eccesso di zelo, finiamo per compromettere o complicare la raccolta e la differenziazione dei rifiuti, impattando sul già delicato equilibrio ambientale del nostro pianeta.
La raccolta differenziata è un’utile strumento per recuperare risorse dai rifiuti, riducendo la quantità degli stessi dispersa nell’ambiente e ricavando nuove materie prime da rimettere in circolo senza sprecarne di nuove. In Italia la normativa CEE del 1975 che imponeva di promuovere la riduzione dei rifiuti, il recupero e il riuso e la razionalizzazione della raccolta, della cernita e del trattamento è stata completamente recepita con la “Legge Ronchi” del 1997.
Da lì di strada ne è stata fatta e siamo passati dal 9% di raccolta differenziata degli anni ’90, ai numeri di oggi sopracitati, decisamente più incoraggianti. Nonostante siano passati ormai più di 20 anni da quando la raccolta differenziata è nata, succede ancora di incappare in certi errori, soprattutto quando si parla di plastica e metallo.
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La differenziazione degli oggetti in plastica e metallo riguarda la loro natura ed è su questa che si tende a sbagliare. Possono essere differenziati infatti solamente imballaggi in plastica, alluminio e banda stagnata. A queste categorie appartengono flaconi, pellicole, scatolette e vaschette di plastica.
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Attenzione dunque a lampade e lampadine, ceramica, polistirolo e altri oggetti di plastica e metallo che non appartengono a quelli sopracitati. Occhio anche ai flaconi, devono essere vuoti e puliti per poter essere conferiti nella plastica e nel metallo. Anche i contenitori di Tetrapack possono trarre in inganno. Dal 2017 bisogna conferire questi rifiuti nella carta e non più nella plastica.
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