Da qualche giorno Napoli è di nuovo nell’occhio del ciclone per quanto riguarda i rifiuti; nelle strade ci sono circa 700 tonnellate di rifiuti che aspettano di essere raccolti. Lo scenario che si prospetta non è per niente rassicurante e la città sembra stia per ritornare nel caos per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, tante versioni in contraddizione tra il comune, la regione, i vertici di Asia (l’azienda che gestisce i rifiuti a Napoli) e la protezione civile sulle cause che hanno scatenato l’emergenza.
Secondo l’Assessore all’igiene urbana Giacomelli il problema è legato alla raccolta dei rifiuti, è bastato uno sciopero di 68 autisti di auto compattatori per rivedere le scene di qualche mese fa, cumuli di immondizia ad ogni angolo di strada. L’assessore assicura che l’emergenza è rientrata e che l’azienda a supporto di Asia per la raccolta rsu è tornata alla normalità e che grazie al conferimento fuori orario in discarica presto la città verrà ripulita.
Diversa la posizione dell’assessore regionale all’ambiente, Romano, il quale auspicando l’intervento del Governo, afferma che le cause del problema sono diverse, in primis l’inceneritore che non funziona. A questo vanno aggiunti i debiti delle aziende che gestiscono i rifiuti, la mancanza di fondi comunali per fronteggiare la situazione e gli impianti di compostaggio che non sono stati realizzati. Asia dal canto suo mette in evidenza il problema delle discariche piene; l’azienda ha chiesto la realizzazione di una seconda cava a Terzigno senza la quale, già agli inizia del 2011, i mezzi non sapranno dove sversare.
Infine c’è il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso che è rimasto sorpreso della nuova emergenza e che difende il lavoro che è stato fatto nei mesi scorsi. “Abbiamo fatto le discariche, sistemato il ciclo di raccolta dei rifiuti, avviato la raccolta differenziata in maniera realistica e – conclude Bertolaso – abbiamo aperto l’impianto di Acerra, a detta di tutti il miglior termovalorizzatore in Italia”. Dove sta la verità?