Lo stoccaggio e lo smantellamento dei rifiuti nucleari sono argomenti quantomai attuali, attenzionati dal MaSe in un documento di recente pubblicazione.
La tecnologia nucleare è applicabile e viene applicata a decine di campi di interesse. Non bisogna pensare solo alla fabbricazione di armi o alla costruzione di centrali energetiche, ma anche alla medicina nucleare, allo smantellamento di vecchi impianti non più in funzione, agli scarti industriali e a quelli derivanti dalle attività di ricerca. Ognuna di queste, infatti, comporta la produzione di scorie e rifiuti nucleari che vanno stoccati in luoghi adatti.
Per questa ragione il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha da poco condiviso un documento riguardante le aree sicure per lo smaltimento dei rifiuti nucleari. In particolare sul sito web del Ministero si trova l’elenco delle aree ritenute idonee alla costruzione di impianti di stoccaggio, disseminate tra il nord, il centro e il sud Italia.
Rifiuti nucleari: quali sono le aree idonee per stoccarli?
Il documento, dal nome di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), ha preso in considerazione 6 regioni (Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sicilia e Sardegna) e in particolare 9 province: Potenza, Matera, Taranto, Bari, Trapani, Oristano, Alessandria, Viterbo e il sud della Sardegna. Il percorso che ha portato a stilare questo elenco non è stato breve, ma anzi deriva da numerose consultazioni a cui hanno preso parte altrettanti enti.
Nonostante si tratti di una questione a dir poco delicata, infatti, non si può non attenzionarla. Gli impianti di stoccaggio attuali stanno raggiungendo il grado di saturazione. Inoltre alcuni di essi hanno un’emivita di circa 50 anni, mentre lo smaltimento di alcuni rifiuti nucleari necessita di strutture permanenti.
Deposito Nazionale: si vogliono integrare gli impianti con l’ambiente circostante
Il nuovo Deposito Nazionale suddividerà i rifiuti in base al loro tasso di radioattività. In alcuni casi verranno predisposti depositi biologici integrati con il territorio. Secondo quanto affermato dalla Sogin, “una volta completato il riempimento, sarà ricoperto da una collina artificiale, realizzata con materiali impermeabili, che costituirà un’ulteriore protezione, prevenendo anche eventuali infiltrazioni d’acqua“.
In Finlandia, ad esempio, il progetto Onkalo è in fase di costruzione ed entrerà in funzione a partire dal 2025. Si tratta di un deposito sotterraneo per le scorie radioattive: un luogo scavato a 450 metri di profondità, dove nessuno potrà più entrare per almeno 100mila anni.