Dagli Stati Uniti giungono brutte notizie in materia di rifiuti nucleari. L’Italia infatti aveva richiesto il permesso di trasferire nel Nuovo Continente circa 20 mila tonnellate di rifiuti a bassa radioattività, “frutto” dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari presenti nella Penisola. Tale richiesta ha tuttavia trovato il diniego da parte del governo dello Utah, che si è opposto a questa soluzione.
Le autorità governative dello Stato nordamericano, infatti, hanno respinto la licenza che la società EnergySolutions aveva richiesto all’authority al fine di importare il sopra ricordato materiale nucleare, proveniente dallo smantellamento delle centrali nucleari un tempo attive in Italia, per un volume stimato intorno a 28 mila metri cubi di rifiuti radioattivi.
Quanto sopra conferma quanto sia grave il pur potenziale negativo impatto ambientale del materiale nucleare, difficilmente smantellabile e trattabile una volta in disuso. Gli impianti di stoccaggio e di deposito dei rifiuti di cui sopra necessitano inoltre di un monitoraggio attento e continuo, al fine di evitare anche le più lievi incrinature nei sistemi di sicurezza.
Il trattamento delle scorie nucleari diventerà pertanto tema ancor più caldo nel corso dei prossimi anni, e l’inquinamento ambientale da loro derivante e i rischi per la salute umana siamo certi diverranno argomento di confronto quotidiano con l’avvicinarsi delle potenziali iniziative nucleari nel nostro Paese.
Non resta ora che osservare qualche altra soluzione intraprenderà il governo italiano per dislocare tali rifiuti… rifiutati dallo Utah.
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