La questione dei rifiuti è particolarmente spinosa, soprattutto se trattasi – come nel caso di specie – di quelli pericolosi. L’esportazione dell’Unione europea è raddoppiata, è ora di intervenire.
Una situazione veramente incresciosa quella che ancora si prospetta davanti ai nostri occhi e che ci dà molto da pensare. Evidentemente il nostro operato quotidiano non è ancora così valido da vedere concreti cambiamenti. Ci riferiamo chiaramente alla questione rifiuti. Sono decenni ormai che la viviamo come una piaga da smaltire – nel vero senso del termine – ancora la strada è lunga.
Non solo l’Italia, l’intera UE mostra segni di affanno quando si tratta soprattutto di rifiuti pericolosi, ossia quella categoria che richiede una disciplina ad hoc per essere smaltita nel modo corretto e senza danni all’ambiente. Ma data la situazione catastrofica, gli organi comunitari stanno intervenendo.
L’Unione europea e tutti i suoi Stati membri fanno parte della Convenzione di Basilea del 22 marzo 1989 circa il controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento. A cadenza annuale ogni Stato membro dell’Ue presenta al Segretariato della Convenzione una relazione che monitori la situazione fornendo i dati sulle spedizioni dei suddetti rifiuti.
Ogni tre anni la Commissione redige un rapporto alla stregua di quanto pervenuto in tal periodo; il rapporto che analizza gli anni 2016-2019 si è focalizzata sulle spedizioni di rifiuti nell’UE e verso paesi terzi. Da queste relazioni è emerso come la quantità totale di rifiuti pericolosi spediti all’interno e al di fuori dell’Ue è più che raddoppiata; la maggior parte viene comunque destinata entro i confini dell’Ue ed i Paesi terzi considerati sono quelli dell’OCSE.
E’ comunque da considerare un ulteriore dato che è davvero allarmante, le spedizioni illegali sono aumentate, divenendo una minaccia di non poco conto. Tali risultati quindi avrebbero portato la Commissione a rivedere le norme attualmente vigenti sulle spedizioni di rifiuti, nel 2021 è stata presentata quindi una proposta che vanta tre obiettivi da raggiungere.
In primis l’Ue non deve esportare i rifiuti altrove e tentare di risolvere problemi in materia rivolgendosi a Paesi terzi. Procedere piuttosto nel semplificare il trasporto dei rifiuti per il riciclaggio e il riutilizzo nell’UE ed affrontare meglio le spedizioni illegali in modo da ridurle progressivamente. Semplificazione e riutilizzo sono le parole chiavi su cui permea tale provvedimento che merita di essere approvato.
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