Le ultime stime parlano chiaro: i mozziconi di sigaretta sparsi sul territorio italiano ammontano a circa 72 milardi. I 13 milioni di fumatori italiani sono decisamente irrispettosi dell’ambiente. Considerando che un filtro di sigaretta ci mette più di un anno per biodegradarsi, urge trovare una soluzione al problema. Dal Parlamento italiano qualcuno ha pensato di punire non solo i trasgressori (metodo che non risolve la situazione in definitiva) bensì tutta la categoria, proponendo l’innalzamento dei costi dei pacchetti di bionde. Questo surplus, finanzierebbe così un progetto di raccolta differenziata di questi mini-rifiuti speciali nemici dell’ambiente.
La proposta è arrivata da Giulia Cosenza, deputata del PdL. L’iniziativa ha già riscosso il parere positivo formalizzato di circa 50 deputati da tutti i partiti. In Parlamento, bene o male, sono tutti d’accordo nell’affermare che alcune iniziative per dissuadere i cittadini a gettare nell’ambiente i rifiuti, in questo caso mozziconi, sono cadute nel vuoto.
Lo evidenzia Angelo Bonelli, presidente dei Verdi: “ (In Versilia ndr.)Abbiamo distribuito non so più quanti portacicche da spiaggia, senza troppo successo. La verità è che abbiamo capito che l’investimento più importante in questo senso sarebbe sull’educazione dei fumatori: non è mica possibile mettere un poliziotto accanto ad ognuno di loro. I divieti sono difficili da applicare“. E così questa legge calzerebbe a pennello. Non senza la previsione di pene pecuniarie per i trasgressori colti in flagranza di reato: fino a 500 euro per cicca. Che sia la volta buona?
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