La questione dei rifiuti tossici nei cantieri dell’autostrada Brebemi è arrivata al culmine e adesso si fa sentire con tutto il proprio peso un caso che fa rabbrividire per l’impatto ambientale che è stato in grado di determinare. Controlli ambientale elusi e il risultato si configura come delle violazioni ambientali molto gravi. Sul caso è in corso un’inchiesta, che prende in considerazione un problema di tangenti. A risentirne è la sostenibilità ambientale, se pensiamo che si possono rintracciare dei cumuli della cosiddetta “loppa d’altoforno”, della ghiaia prodotta dalla fusione dei metalli.
Questo materiale viene utilizzato come stabilizzante del fondo stradale, ma, se non è depurato dalle sostanze contaminanti, può essere davvero pericolosa. Può innescare infatti un processo di contaminazione che coinvolge il terreno, le falde acquifere, le coltivazioni e l’intera catena alimentare.
I rifiuti pericolosi vengono depositati dappertutto, vicino ai campi, lungo i fossi e il pericolo è veramente alto per la conservazione ambientale.
La salvaguardia dell’ambiente è stata messa a rischio anche dalla mancata adeguatezza della procedura utilizzata per trattare le acque prodotte dallo scavo dei piloni.
Queste acque dovrebbero essere depurate in delle specifiche vasche di decantazione, invece sono state sparse nei fossi, nei canali e nei fiumi, con un’incuria incredibile. Di coscienza ecologica non c’è nemmeno l’ombra.
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