Riforme energetiche: gli obiettivi dell’Italia presentati in queste ore a Bruxelles

Lo scorso 17 ottobre, sul sito del Ministero delle Finanze, è apparso il DPB 2024 che illustra le prossime riforme energetiche.

Parlamento di Bruxelles
Parlamento europeo sede di Bruxelles (Ecoo.it)

All’interno del DPB, il Documento Programmatico di Bilancio del 2024, apparso sul sito ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, illustra le future riforme energetiche da prendere in esame. Queste saranno inserire nella prossima Legge di Bilancio. Il provvedimento, inviato alla Commissione UE, propone un capitolo interamente dedicato alle riforme energetiche da attuare nei prossimi mesi.

Per favorire la transizione energetica del paese e per allinearsi con le normative europee, l’Italia deve riuscire in una serie di imprese per accelerare la svolta Green. Il Governo Meloni sta studiando in queste ore i passaggi che il paese deve seguire per favorire l’utilizzo di energie pulite e rinnovabili, ma ancora c’è grande incertezza su varie materie, come quella degli incentivi per il fotovoltaico.

Le prossime riforme energetiche da approvare sul DPB 2024 per favorire la transizione energetica del paese

Il Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo di Strasburgo (Ecoo.it)

Al momento, non ci sono novità riguardanti incentivi sugli impianti fotovoltaici, né incentivi su altre forme di energia rinnovabile, ma sicuramente arriveranno a breve. Il Governo, come indica il Documento presentano dal Ministero delle Finanze, deve fornire alternative alla produzione di energia inquinante, premendo sulle rinnovabili e sulla produzione di energia da biomasse.

Entro due anni, inoltre, si dovrà pensare a una rimodulazione delle aliquote di accisa e a una diversa tassazione dei prodotti energetici, in base al loro impatto sull’ambiente. Alcune agevolazioni, che invece pesano sulla salute dell’ambiente, saranno eliminate. Nel frattempo, è stato confermato il Testo Unico FER, già consegnato a Bruxelles.

Qui si segnalano nuovi investimenti sulle reti energetiche e sulle energie rinnovabili, per ridurre i costi degli impianti per la produzione di biometano e nuove autorizzazioni per gli impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili. Inoltre, si dovrà pensare anche alla razionalizzazione dei sussidi inefficienti connessi ai combustibili fossili.

Riforme energetiche UE in bilico

I paesi della Comunità europea stanno valutando una parte delle riforme del mercato elettrico europeo, in un periodo molto delicato che fa registrare uno stallo da parte di quasi ogni nazione. La questione è se i Governi potranno offrire contratti di fornitura di energia elettrica a prezzo fisso, per proteggere i consumatori dai picchi di prezzo.

Fortunatamente, il 17 ottobre il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sulla proposta di modificare l’assetto del mercato dell’energia elettrica in tutta la UE. Grazie a questo accordo, in teoria i consumatori europei potranno beneficiare di prezzi sull’energia abbastanza stabili, e potranno anche allentare la dipendenza dai combustibili fossili.

La riforma mira a mantenere stabili i mercati dell’energia elettrica. Al centro delle riforme c’è la tutela dei consumatori, prevedendo la libertà di scelta del fornitore di energia, nonché la possibilità di ottenere contratti vantaggiosi e a prezzo fisso. Inoltre, sono previste anche forniture di ultima istanza, per proteggere i consumatori più vulnerabili, che magari non riescono a pagare le bollette.

In caso di crisi, gli Stati Membri possono applicare prezzi in base alla condizione economica di una famiglia e anche alle microimprese, per proteggerli dalla povertà energetica. L’obiettivo comune, comunque, resta quello della decarbonizzazione e una maggiore autonomia dai fornitori esteri. Per approfondire ecco la pagina dedicata alle riforme energetiche apparsa sul sito del MEF.

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