Pochissime persone sono a conoscenza di questa operazione ma per quanto possa sembrare strano, è possibile! Scopriamo insieme come funziona il rifornimento in volo di un aereo.
Generalmente si pensa che gli aerei si riforniscano di carburante unicamente quando hanno il carrello aderente al suolo. Beh, non è proprio così. Esistono infatti dei velivoli cisterna che attraverso un meccanismo di sonde riescono a fornire carburante ad un altro aereo direttamente in volo. Questa non è però una pratica comune: i classici voli di linea, quelli che prendiamo magari per motivi di lavoro o per una vacanza, fanno il pieno a terra visto che il tragitto è scritto prima della partenza. Il rifornimento in volo è usato principalmente per i velivoli militari, coloro che possono stare in aria per un tempo indefinito.
Ma come funziona? Si necessita innanzitutto di un aereo cisterna, come detto in precedenza. Esso è lungo intorno ai 59 metri ed ha un’apertura alare di 60 metri. Al suo interno, più precisamente nelle ali, nella coda e nella parte centrale, sono riposte delle taniche contenenti carburante. Esse possono trasportare fino a 111 tonnellate di combustibile. I due velivoli si avvicinano fino ad agganciarsi tramite una speciale sonda che irrora carburante. Il rifornimento può durare appena qualche minuto o nei casi più rari anche decine di minuti.
Se si pensa all’inquinamento, i primi elementi che saltano alla mente sono le automobili e le industrie. Eppure bisogna sapere che il traffico aereo impatta in maniera irreversibile sul nostro pianeta. Fortunatamente, secondo le ultime ricerche dell’ICCT (International Council on Clean Transportation), solamente il 3% della popolazione mondiale viaggia costantemente tramite il cielo. Se ogni persona prendesse un singolo volo nel raggio di un anno, le emissioni sarebbero superiori a tutte quelle create dagli Stati Uniti d’America.
Ma in termini di cifre, quanto inquina viaggiare in aereo? Volare produce 285 grammi di CO2 per ogni passeggero e per ogni chilometro percorso. Contando che in media ci sono 88 passeggeri per ogni volo e che nel mondo ogni giorno partano migliaia di velivoli, sono numeri che fanno riflettere. Per questo motivo, l’ICAO (l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile) ha indetto una normativa secondo la quale tutte le compagnie aeree sono obbligate a ridurre dell’1,5% ogni anno le emissioni di agenti inquinanti nell’aria.
Bisognerà aspettare ancora qualche anno ma i ricercatori e gli sviluppatori sono a lavoro per regalare all’umanità un’invenzione sensazionale. Parliamo degli aerei elettrici, ossia velivoli ad impatto zero sul globo. Il primo volo sarà disponibile a partire dal 2028 sotto la compagnia “Scandinavian Airlines“, come riporta il SOLE 24 ORE. Gli aerei del futuro a propulsione elettrica avranno però un difetto assolutamente da modellare con il tempo, ossia l’autonomia. Al momento non si riesce ad andare al di sopra dei 200 km di viaggio. Si possono raggiungere gli 800 km solo tramite impostazioni ibride (elettrico + combustibile). C’è dunque ancora tanto lavoro da fare ma le premesse sembrano abbastanza rosee per cambiare il modo di agire umano, nel rispetto della Natura.
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