Le specificità egli abitanti di Rinconada, e del modo in cui riescono a sopravvivere, dà un grande apporto alla scienza, in particolare al contrasto delle affezioni polmonari
L’altitudine è una condizione alla quale l’uomo si può adattare, ma lo deve fare per gradi. La rarefazione dell’aria, unita allo sbalzo di pressione atmosferica, non è per tutti. Al punto che gli escursionisti di alta montagna prima di scalare fanno delle tappe intermedie che possono durare anche giorni, per consentire al corpo di adattarsi all’altitudine. Vivamente sconsigliata per chi soffre di pressione alta. Il Perù, in particolare, è uno degli Stati che raggiunge le vette più alte anche in centri abitati. Lima, la sua capitale, è l’aeroporto più alto del mondo. E Macchu Picchu, uno dei siti archeologici più visitati al mondo, richiede un discreto sforzo per essere visitato. E poi c’è Rinconada.
Sempre situata in Perù, Rinconada è una città che si distingue per la sua altitudine. I ben 5.100 metri al di sopra del livello del mare ne fanno la città più alta al mondo. Ovviamente le vette montuose raggiungono picchi più alti, ma il primato è dato dal fatto che sia un centro urbano, con tanto di abitanti.
Il primato come città più alta del mondo non serve a Rinconada solo ad entrare nel libro dei Guinness. È utile anche agli scienziati a soprire delle caratteristiche metaboliche del corpo umano tramite l’incredibile adattamento degli abitanti di questa città. Una ricerca pubblicata sulla rivista Hemasphere, e portata avanti dai ricercatori dell’Università di Milano e di Grenoble, ha studiato il legame fra metabolismo del ferro e la fomazione dei globuli rossi proprio partendo dalle analisi sui cittadini di Rincornada.
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La scoperta è stata la presenza di ceruloplasmina negli abitanti della città più alta del mondo. Questa proteina, che si sviluppa in carenza di ossigeno, contribuisce i gran parte ad evitare la carenza di ferro che l’utilizzo massiccio dei globuli rossi ad alta quota farebbe supporre.
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Di conseguenza, come spiegato dalla dott.ssa Recalcati, “i risultati indicano che il progressivo aumento dei globuli rossi e la massa di emoglobina, non è accompagnato dalla carenza di ferro”. E questa scoperta, grazie allo studio sulla città di Rinconada, potrebbe portare nuove cure per le affezioni respiratorie.
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