In Italia se parliamo di fonti rinnovabili si assiste ad una rivincita dei piccoli comuni. È quanto emerge dalla relazione preparata dalla fondazione, riconducibile all’Anci, Cittalia. La ricerca scatta una fotografia del nostro paese da cui si evince che i piccoli comuni dominano la scena per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili. Non c’è solo il fotovoltaico, ma anche eolico, solare termico ed idroelettrico.
Gli impianti da fonti d’energia rinnovabili sono presenti per il 66% nei comuni che hanno meno di cinquemila abitanti. Segno evidente che nelle piccole realtà comunali cresce l’attenzione nei confronti dell’ambiente e sulla produzione di energia pulita. Lo studio traccia un atlante “rinnovabile” dei comuni italiani ed è stato condotto da Cittalia in collaborazione con le Unioni dei Comuni dell’Anci.
A farla ancora da padrone ci sono gli impianti fotovoltaici, presenti quasi nel 50% dei piccoli Comuni, subito dopo troviamo gli impianti per il solare termico, al 28% mentre distaccati di parecchi punti ci sono gli impianti eolici e quelli per il mini idroelettrico. In campo fotovoltaico, tra le regioni che primeggiano troviamo la Lombardia, regione in cui nel 22,48% dei piccoli comuni c’è almeno un impianto; a seguire troviamo il Piemonte con il 17,9%, il Trentino Alto Adige con il 7,73% e il Veneto con il 7%. Diversamente, nel caso del solare termico troviamo in testa la Lombardia seguita dal Piemonte ma il terzo e quarto posto sono occupati dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia. Il primato dei piccoli comuni in cui ci sono almeno quattro tipi di impianti (fotovoltaico, eolico, solare termico e mini idroelettrico) spetta a Specchia in Puglia e Ploaghe in Sardegna.
Il lavoro svolto da Cittalia, L’Atlante dei Piccoli Comuni 2010, è in grado di fornire gli elementi che caratterizzano e contraddistinguono i piccoli comuni della nostra nazione. Essi rappresentano più della metà dell’intero territorio nazionale e molto spesso è qui che si sperimentano pratiche virtuose: dall’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica alla differenziazione dei rifiuti, dalla tutela del territorio alle produzioni tipiche ed enogastronomiche.