È successo nel 2018, esattamente cinque anni fa. Il 19 marzo 2018 Sudan, l’ultimo rinoceronte bianco maschio, è morto a 45 anni
Il rinoceronte bianco è la tipologia di rinoceronte di dimensioni maggiori che si conosca. È stato scoperto nel diciannovesimo secolo ed il suo habitat è la savana africana. L’appellativo ‘bianco’ può dare un’idea fuorviante. Non è di colore bianco, bensì grigiastro. La parola bianco si riferisce ad una deformazione della parola africana wyd, che significa largo, grande. In inglese riportato come wide, poi arrivato a white, dunque tradotto come bianco. Il nome corretto sarebbe rinoceronte camuso. È la specie di rinoceronte più grande che sia conosciuta. In particolare è la bocca ad avere delle dimensioni fuori dal comune, maggiori della specie del rinoceronte nero.
Esistono due sottospecie di rinoceronte bianco, quella settentrionale e quella meridionale dell’Africa. Di quest’ultima si contano Circa 20mila esemplari, poco più , poco meno. Mentre la specie meridionale è praticamente estinta. Al momento esistono solo due esemplari femmine che vengono fatte riprodurre in vitro.
Dunque la specie di rinoceronte bianco meridionale è in via di estinzione. Il 19 marzo del 2018 Sudan, l’ultimo esemplare di maschio del rinoceronte bianco meridionale, è deceduto in Kenya a seguito di eutanasia. La sua malattia, che lo ha accompagnato per gli ultimi mesi di vita, era arrivata ad uno stadio di sofferenza senza speranza di guarigione per cui è stato necessario l’intervento umano per porre fine alle sofferenze dell’animale. Sudan aveva 45 anni. La morte dell’ultimo esemplare maschio ha messo in serio pericolo la continuazione della specie, al punto che le ultime due femmine rimaste vengono fatte riprodurre in vitro. Ma purtroppo anche loro hanno un’etàavanzata, per cui tutta la specie è a serio rischio.
Non è la prima volta in cui il rinoceronte bianco si è trovato a rischio estinzione. Già nel diciannovesimo secolo, a causa della caccia grossa e delle abitudini coloniali, erano rimasti circa 25 esemplari. Poi la ripresa – con oltre 500 esemplari – grazie ad interventi conservativi. Ma nel 2008 – per colpa del bracconaggio illegale – la specie è stata dichiarata specie praticamente estinta.
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