Ad essere tratto distintivo del rinoceronte, ed anche sua condanna, il corno. La specie è a rischio estinzione per colpa del bracconaggio
Si pensava che tutte le nefandezze del colonialismo fossero abbandonate dalla seconda metà del ventesimo secolo. Ed invece pare di no. Se si tenta di andare in casa di cacciatori, si troveranno molto probabilmente trofei con teste di animali imbalsamati. L’illusione della vittoria dell’uomo sulla natura, che ribadisce come il machismo abbia sempre bisogno di conferme. Stesso discorso per il bracconaggio finalizzato al profitto. Esiste un commercio clandestino di parti del corpo di specie protette proprio perché c’è chi desidera acquistarle. Per avere maggior status, illusione di forza o altro. Fatto sta che il corno del rinoceronte ancora continua ad essere appetibile sul mercato nero.
Ed allo stesso tempo nei decenni trascorsi sono aumentate le disponibilità economiche delle persone che ne vogliono fare oggetto da esporre o talismano. Il rinoceronte è un mammifero che con tutta probabilità in passato abitava anche le terre europee. Ora si trova in Africa ed Asia. Secondo mammifero terrestre più grande del mondo, dopo l’elefante, è contraddistinto dall’enorme corno sulla parte superiore del naso, da cui proviene il suo nome. E questo corno, utilizzato per la lotta, è la fortuna e la condanna a morte del rinoceronte.
Le Giornate mondiali, segnate in calendario dagli organi che le hanno istituite, sono state introdotte per dare visibilità ad animali ed elementi della natura. La necessità nasce dal fatto che con iniziative e campagne al livello mondiale si possono addensare in un solo giorno risorse economiche da convertire in progetti di salvaguardia. Ed allo stesso tempo destare, almeno per una giornata, sensibilità diffusa. Anche se probabilmente dura giusto il tempo di un soffio di vento. Ma meglio di niente. Ed il 22 settembre è stata la giornata mondiale del rinoceronte.
Questo enorme mammifero è perseguitato dalle attività di bracconaggio per ricavarne il corno in avorio. Questo li mette a serio rischio estinzione. Secondo un recente rapporto pubblicato dalla IUCN, dal 2018 al 2021, 2.707 rinoceronti sono stati uccisi da bracconieri in Africa, il 90% dei quali in Sud Africa. In Asia, specialmente in Vietnam e Cina, la polvere di corno di rinoceronte viene utilizzata per preparati medicinali, ocn la convinzione locale che abbia delle proprietà curative. Il problema è che per ricavare il corno si debba uccidere l’animale.
Fortunatamente, da stime recenti, sembra che il bracconaggio africano sia in calo. Le attività di uccisione dei rinocerontidi in Africa per vendere il corno sono scese al 2.3% nel 2021, rispetto al 3.9% nel 2018. Questo tasso è in costante calo dal picco del 5.3% nel 2015. Questi dati sono confortanti, perché un calo progressivo potrebbe in breve tempo far ripopolare la specie.
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