Riscaldamento delle acque e specie aliene: questo connubio sta scuotendo il mondo intero e la colpa è dei cambiamenti climatici. Scopriamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Quello dei cambiamenti climatici è uno dei temi di cui sentiamo più spesso parlare in questi anni. Le costanti emissioni di Co2 generate dell’insostenibile azione dell’uomo, accumulatasi nei decenni, stanno mettendo in ginocchio il Pianeta e lo vediamo con i nostri occhi.
Periodi di siccità alternati con eventi atmosferici estremi, con fortissime piogge, tornadi e grandine, sono la spia di quanto il mondo sia in affanno: d’altronde le temperature sono in costante aumento e lo si percepisce in quest’estate 2023, tra le più calde in assoluto. Ma non sembra essere una situazione del momento: secondo le proiezioni nei prossimi 5 anni le cose sono destinate a peggiorare in modo inesorabile e il termometro a salire a picco.
In questo quadro così critico, anche i mari sono in forte difficoltà, registrando temperature delle acque sempre più elevante. E le conseguenze non stanno tardando a farsi sentire.
I gas a effetto serra stanno devastando il nostro Pianeta e i mari non sono esenti dai loro effetti nefasti. In questo 2023 la situazione sta peggiorando per via dell’avvento del fenomeno climatico estremo El Niño che sta portando al riscaldamento dell’Oceano Pacifico, determinando temperature record.
La nostra Terra è immersa in oceani sempre più roventi e la colpa è del costante aumento della Co2. In tutto questo ci sono molti eventi negativi tra cui la comparsa di un fenomeno allarmante: la tropicalizzazione dei nostri mari, portando tra le acque delle specie aliene che non dovrebbero essere presenti.
Ne Mar Mediterraneo arrivano specie di origine tropicale. Questa situazione è determinata dai cambiamenti climatici e dal loro impatto sul mondo, facendo scattare l’allarme. Le specie giunte nei nostri mari sono solite vivere in luoghi dalla temperatura molto più elevata: queste possono anche essere predatrici, mettendo in pericolo i pesci preesistenti.
Ma possono essere anche brucatrici, tipologia nota per la sua erosione del substrato dei fondali, come per esempio il pesce coniglio. Insomma il quadro è preoccupante e come non mai è tempo di trovare delle soluzioni per invertire i danni dei cambiamenti climatici, salvando i nostri mari.
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