Il riscaldamento globale è ormai una realtà tangibile nella vita di tutti noi. Dall’innalzamento delle temperature fino ad arrivare all’aumento dei fenomeni atmosferici catastrofici, ognuno di noi può rendersi conto che qualcosa sta cambiando. Il riscaldamento globale rappresenta la causa principale del cambiamento climatico che sta interessando il nostro Pianeta negli ultimi 150 anni circa.
La causa del riscaldamento globale è stata individuata con certezza nell’attività umana. In particolare l’aumento dell’effetto serra, dovuto all’uomo, è la causa principale del riscaldamento climatico. Andiamo allora a scoprire quali sono le cause e, soprattutto, le conseguenze di questo fenomeno e cosa possiamo fare per contrastarlo.
Per riscaldamento globale, o surriscaldamento globale, si intende il mutamento del clima terrestre iniziato a partire dalla fine del XIX secolo e tuttora in corso. Questo cambiamento è caratterizzato in generale dall’aumento della temperatura media globale e da fenomeni atmosferici associati a tale aumento. Tra questi possiamo citare l’incremento dei fenomeni meteorologici estremi, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai e molti altri.
I cambiamenti climatici sono sempre esistiti in natura a causa di fattori come il cambiamento dell’assetto orbitale della Terra. Il riscaldamento globale si differenzia dai cambiamenti naturali poiché questo, come ampiamente provato dalla comunità scientifica, è causato dall’attività umana. Per dare qualche numero: la temperatura media della Terra è più alta di 0,85 °C rispetto ai livelli della fine del XIX secolo. Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo dei precedenti decenni, da quando sono iniziate le prime rilevazioni, ovvero nel 1850.
Come detto la causa principale del riscaldamento globale è l’attività dell’uomo. In particolare si parla di tutte quelle attività che contribuiscono all’emissione di gas serra, come anidride carbonica e metano, oppure che ne impediscono il corretto smaltimento naturale. Le conseguenze sono molto gravi e, secondo le previsioni degli scienziati, rischiano di diventare sempre più catastrofiche se non verranno prese delle contromisure adeguate.
Il riscaldamento globale è causato da tutte le attività umane che determinano il rilascio in atmosfera dei gas serra. I gas serra sono quei gas che contribuiscono a creare il cosiddetto effetto serra. Questo è un fenomeno naturale e fondamentale per la vita sulla Terra. Tuttavia, se la quantità dei gas serra aumenta, l’effetto serra diventa pericoloso portando ad un aumento della temperatura terrestre.
I principali gas serra sono:
Tra di essi il principale responsabile dell’aumento incontrollato dell’effetto serra è l’anidride carbonica, seguita dal metano.
Le principali attività umane che causano l’effetto serra e, di conseguenza, il riscaldamento globale sono:
Le conseguenze del riscaldamento globale sono ormai evidenti a tutti. L’innalzamento della temperatura media sulla Terra comporta infatti una serie di effetti a catena estremamente dannosi per l’ambiente. Tali effetti sono destinati ad aumentare nei prossimi anni se non verranno prese delle contromisure adeguate. Andiamoli ad analizzare nel dettaglio.
L’aumento della temperatura media globale porta ad avere aree ancora più soggette a fenomeni di desertificazione. Questi si verificano in seguito a siccità e ondate di caldo, e saranno sempre più frequenti ed estesi nei prossimi decenni.
Il riscaldamento globale causa inevitabilmente lo scioglimento dei ghiacci. Questo diminuisce la disponibilità di acqua corrente per l’irrigazione e per uso domestico, mette seriamente a rischio la vita delle specie animali che vivono negli ambienti ghiacciati e influisce negativamente sul livello degli oceani.
L’incremento dell’anidride carbonica nell’atmosfera causa effetti devastanti per gli oceani ed i mari. Questo infatti cambia il pH degli oceani rendendoli più acidi e sconvolgendone gli equilibri con possibili estinzioni e mutamenti della catena alimentare. Inoltre questo amplifica il rilascio di CO2 presente nell’acqua che evapora in maggiori quantità in seguito al riscaldamento dei mari. Infine, il livello dei mari si innalza in seguito allo scioglimento dei ghiacci sommergendo le coste.
Nel mar Mediterraneo si assiste da alcuni anni a un ingresso di specie tropicali, spesso penetrate dal mar Rosso attraverso il Canale di Suez. Inoltre, nelle zone più settentrionali del Mediterraneo assistiamo all’aumento di specie prima presenti solo sulle coste nordafricane.
La modificazione della circolazione atmosferica e delle correnti causa un forte aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi come alluvioni, incendi estesi, siccità, ondate di caldo e di gelo. Questi hanno forti ripercussioni sull’agricoltura e sulla concentrazione geografica delle zone abitate, causando problematiche economico-sociali oltre che climatiche.
Il problema del riscaldamento globale è ormai riconosciuto da tutte le principali istituzioni mondiali che stanno cercando di trovare delle soluzioni. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’ONU, la temperatura media del Pianeta dovrebbe innalzarsi tra gli 1,1 °C ed i 6,4 °C entro la fine del secolo se non verranno messe in atto delle soluzioni adeguate. La soglia limite per evitare rischi davvero catastrofici è stata individuata nell’innalzamento di 2 °C della temperatura.
Per questo motivo nel 2015 sono stati siglati gli Accordi di Parigi durante la COP21. Con questi accordi i governi mondiali si impegnano ad agire sulle emissioni di gas serra per mantenere l’aumento della temperatura sotto i 2 gradi entro il 2050 e a compiere ogni sforzo per portarlo a 1,5 gradi.
Ma come fare per ottenere questi risultati? Naturalmente l’obiettivo è quello di diminuire fortemente le emissioni di anidride carbonica. Per farlo si dovrà agire su tre fronti fondamentali:
Si prevede un intenso programma di ricerca e sviluppo sull’efficienza energetica e sulla transizione verso le fonti energetiche rinnovabili. Gli edifici stessi, comprese le abitazioni private, dovrebbero produrre l’energia necessaria alla loro costruzione e al loro mantenimento.
Il sistema economico necessita di essere ridisegnato a vantaggio dei cicli economici circolari che prevedono il minor utilizzo delle materie prime e il minor scarto possibile quando i beni saranno arrivati a fine vita.
Un’economia circolare prevede una diminuzione dell’industria della produzione e un aumento esponenziale di quella del riciclo.
Occorrerà realizzare un nuovo modello di movimento di persone e merci che permetta di razionalizzare i trasporti diminuendo il più possibile la distanza fra luoghi di residenza e di lavoro, luoghi di produzione e di consumo e favorire i collegamenti telematici rispetto agli spostamenti fisici di cose se non sono strettamente necessari.
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