Sono a rischio estinzione, ma le tavole italiane ne sono ancora piene

Sono a rischio estinzione, ma le tavole italiane ne sono ancora piene. La lista dei pesci che faresti bene a non comprare: potresti contribuire alla loro scomparsa definitiva

Fare la spesa, al giorno d’oggi, è divenuta una vera e propria lotta per l’accaparramento degli ultimi prodotti in promozione, nonché degli alimenti di origine animale presenti nel banco carne e in quello del pesce. Con l’arrivo del semaforo degli acquisti, pensato per aiutare le famiglie italiane nell’attuazione di scelte consapevoli in materia di spesa, cercare di risparmiare il più possibile in fatto di beni di prima necessità non sarà più una problematica.

Ma chi di noi è davvero cosciente di tutte le problematiche connesse con la filiera alimentare? Chi di noi, quando si tratta di scegliere tra un determinato prodotto animale piuttosto che un altro, può dire di conoscere davvero le implicazioni che si celano dietro una simile decisione?

In realtà, ci sono moltissime questioni di cui varrebbe la pena discutere in materia di spesa al supermercato. Sapevate, ad esempio, che molte delle specie di pesci che consumate ogni giorno sulle vostre tavole sono a rischio estinzione? Una scoperta che potrebbe lasciarvi senza parole, e contro la quale, al momento, nessuno ha mai pensato di intervenire realmente.

Specie a rischio estinzione: le consumiamo ogni giorno senza saperlo

Spesso e volentieri, effettuare delle scelte consapevoli in materia di cibo è ben più complicato del previsto. Avevamo già accennato a quanto sia difficile individuare, ad esempio, la varietà di melone più adatta ad essere consumata d’estate. Non tutte le tipologie di questo frutto, infatti, maturano durante la bella stagione. Conoscere quale sia la stagionalità del melone, così come di molti altri frutti, è il primo passo per prendere delle decisioni coscienziose.

Quando si tratta di alimenti di origine animale, la regola che dovremmo rispettare è la medesima. Eppure, in certi casi, vi sono determinate accortezze aggiuntive che chiunque consumi carne o pesce dovrebbe far attenzione a seguire, specie qualora si desideri prendere delle decisioni che servano a tutelare l’ambiente.

Nel caso delle specie ittiche, l’argomento appare ancora più spinoso. Alcune di esse, nella fattispecie, avrebbero ridotto considerevolmente il numero di esemplari, al punto tale da risultare a rischio estinzione. L’associazione MedReAc, particolarmente sensibile alla tematica, ha recentemente reso disponibile una guida ai pesci che rischiano di scomparire entro breve tempo.

“In pericolo critico”, “In pericolo” e “Vulnerabile” sono le tre categorie nelle quali vengono inserite ben 30 specie endemiche del Mar Mediterraneo, e che ciascuno di noi – dai pescatori ai consumatori finali – dovrebbe impegnarsi attivamente a tutelare. Come fare? Cercando di ridurne il più possibile l’acquisto in sede di spesa.

Specie ittiche in pericolo: la lista di quelle che rischiano di estinguersi

Tra le 30 specie tipiche del Mediterraneo che rischiano l’estinzione, alcune sono tra le più consumate in sede di acquisti al supermercato. Parliamo, nello specifico, di pesci quali anguilla – la cui popolazione è diminuita del 90% in 45 anni -, nasello, verdesca, cernia e smeriglio. Eppure, quel che stupisce i membri di MedReAc è proprio il fatto che tali specie, tuttora, non siano tutelate da leggi che ne impediscano la cattura.

“Purtroppo chi acquista pesce non sa di consumare una specie che potrebbe estinguersi nei prossimi anni“: questo l’allarme lanciato dall’associazione, che attraverso la sua guida sta cercando di invitare i consumatori ad effettuare scelte consapevoli.