In tema di rischio idrogeologico lo stato del territorio in Italia è stato oggetto di esame da parte di un dettagliato rapporto elaborato centro studi del Consiglio Nazionale dei Geologi. I risultati che sono emersi non sono molto rassicuranti, infatti si stima che circa sei milioni di Italiani vivono in condizioni di rischio. Il problema è sempre quello della sostenibilità ambientale, che non è assicurata dalle azioni che gli uomini compiono sul territorio e sull’ambiente, giungendo spesso ad un impatto ambientale non indifferente. Le conseguenze non sono da sottovalutare.
Sono diverse le strategie che potrebbero essere attuate, per rimediare ai pericoli connessi con il rischio idrogeologico. Eppure a quanto pare non si fa mai abbastanza. Basti pensare che a rischio frane ed alluvioni non ci sono soltanto edifici privati, ma anche edifici pubblici, come per esempio scuole e ospedali. Pericoli in sostanza connessi ad un impatto ambientale che rende difficile attuare previsioni e rimedi opportuni.
Il primato dei pericoli connessi ai danni ambientali spetta alla Campania, ma anche Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto non sono esenti da possibili pericoli. É difficile insomma poter dire che viviamo in un Paese ad impatto zero. Infatti il rischio idrogeologico per molti versi è da imputare proprio alla messa in atto di comportamenti che denotano una mancanza di rispetto per l’ambiente nel quale viviamo.
Da non sottovalutare neppure il rischio sismico, che è un altro dato che emerge dal rapporto e che interessa quasi la metà della popolazione dell’Italia. Puntare sulla prevenzione è d’obbligo.