Etichette energetiche per gli elettrodomestici, obbligatorie anche sulle asciugatrici

etichette energetiche elettrodomestici europaSi torna a parlare di etichette energetiche per gli elettrodomestici, dal momento che è stata annunciata, da parte dell’Unione Europea, una nuova norma che presto entrerà in vigore. Ancora una volta ci si riferisce all’obbligo dell’esposizione delle etichette energetiche sugli elettrodomestici in vendita. L’etichetta ha l’obiettivo di informare i consumatori delle caratteristiche energetiche del prodotto in vendita e del suo grado di efficienza. Si tratterebbe di un ottimo modo per scegliere con maggiore consapevolezza e con attenzione per l’ambiente e per i consumi energetici.

A cura di Gianluca Rini
Secondo quanto previsto dalla nuove norma, introdotta da un Regolamento della Commissione Europea pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale proprio in questi ultimi giorni, sarà obbligatorio apporre le etichette energetiche anche sulle macchine asciugabiancheria.
L’efficienza energetica delle macchine asciugatrici sarà quindi valutata con le etichette energetiche, che diventeranno obbligatorie anche per questa tipologia di elettrodomestici a partire dal prossimo 29 maggio. In questo caso si parla comunque della vendita dei prodotti, anche a distanza e il discorso vale anche per le asciugatrici a gas.
Per quanto riguarda l’obbligo delle etichette energetiche nelle pubblicità e nel materiale promozionale, l’obbligo scatterà a partire dal 29 settembre. Si tratta quindi di un ottimo modo per far riflettere maggiormente gli acquirenti sui consumi energetici e sugli sprechi, che molto spesso purtroppo avvengono.
Naturalmente l’obbligo ha anche un effetto in più, relativo all’incentivo per i produttori a ridurre il consumo di energia degli elettrodomestici.
Sta per scadere l’ultimatum per l’Italia
A cura di Gianluca Rini
Sta per scadere l’ultimatum relativo recepimento della normativa sulle etichette energetiche da apporre sugli elettrodomestici in vendita e quindi si avvicina la sanzione da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia, per quanto riguarda le etichette energetiche. Non è la prima volta che l’Europa fa notare al nostro Paese che mancano ancora parecchie regole da rispettare. Eppure la situazione continua ad essere sempre la stessa. Le informazioni sul consumo energetico degli elettrodomestici dovrebbero essere in bella vista su televisori, frigoriferi e quant’altro, ma l’Italia non ha ancora recepito la normativa europea.
Per questo motivo si avvicina la 133esima procedura d’infrazione, alla scadenza dell’ultimatum a fine aprile, due mesi concessi dall’Unione Europea per avere una risposta da parte dell’Italia, risposta che non è mai arrivata.
La nuova normativa non è certamente cosa da poco per quanto riguarda il risparmio energetico, considerando che le nuove regole previste dalla direttiva 2010/30/Ue sull’etichettatura energetica riguardano la disciplina dell’utilizzo dei prodotti che sfruttano energia per funzionare, a partire dalla pubblicità per finire alla loro fase di uso pratico.
Gli standard di efficienza obbligatori imposti dall’Unione Europea consentono di avere a disposizione un quadro chiaro della situazione attuale, permettendo una maggiore tutela ambientale e consentendo agli utenti di risparmiare sul prezzo della bolletta dell’energia elettrica.
Basti pensare che l’energia utilizzata per il consumo domestico è il 25% di tutta l’energia utilizzata nell’Unione Europea, un valore sicuramente non indifferente.
L’Italia nel mirino dell’UE
Consumo energetico
A cura di Gianluca Rini
Le etichette energetiche per gli elettrodomestici da adottare obbligatoriamente avevano rappresentato un provvedimento molto importante messo a punto a livello europeo per portare avanti gli obiettivi di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale, ma l’Italia, a quanto pare, insieme ad altri Paesi come la Romania e Cipro, non sembra aver adottato pienamente le norme europee che vanno a vantaggio del consumatore.
Per questo la Commissione Europea ha deciso di lanciare un ultimatum: se l’Italia non avrà soddisfatto entro due mesi gli obblighi a cui è chiamata sarà sottoposta al giudizio della Corte di Giustizia Europea.
Secondo l’Unione Europea, nonostante le varie lettere inviate, l’Italia non ha recepito ancora in maniera piena la direttiva europea nel suo ordinamento nazionale. Tutti gli elettrodomestici dovrebbero essere sottoposti ad una etichettatura energetica, che dovrebbe essere comune a tutti i Paesi europei, in modo da stabilire chiaramente regole fondamentali in termini di efficienza energetica.
Tutto ciò può portare, secondo l’Unione Europea, a ridurre del 20% le emissioni di gas serra. Infatti i consumatori, disponendo di informazioni precise sul consumo energetico attraverso l’etichetta energetica, potrebbero essere spinti ad assumere decisioni che consentono di risparmiare e di mettere in atto comportamenti ecocompatibili.
Risparmio energetico: arrivano nuove etichette energetiche
L’Enea ha varato una nuova gamma di etichette energetiche che permetteranno agli acquirenti di prodotti a basso consumo energetico di poter facilmente individuare i beni maggiormente attenti al risparmio. L’iniziativa dovrebbe aiutare tutti i consumatori a raggiungere una migliore sensibilizzazione nei confronti del risparmio energetico, e del contenimento degli sprechi di tale importante risorsa.

Le nuove etichette Enea si avvarranno di una scala piuttosto consolidata, con le lettere che vanno dalla A alla G, in aggiunta alle classi A+, A++ e A+++ che già sono in grado di indicare e consentire l’individuazione dei prodotti con la massima efficienza energetica, e con consumi molto ridotti di elettricità.
 
Oltre a ciò, le nuove disposizioni Enea consentiranno l’individuazione delle categorie energetiche più o meno attente al consumo energetico, abbinando all’individuazione mediante lettera alfabetica quella con un colore graduato, dal verde scuro per i prodotti più virtuosi, al rosso per i prodotti con il più elevato consumo.
 
La nuova serie di etichette andrà pertanto a sostituire quella attuale, integrandone – come abbiamo visto – alcuni elementi, in un’ottica che l’Enea persegue oramai da quasi vent’anni, in sinergia con le iniziative portate in avanti da altri Paesi europei all’interno di un progetto comunitario denominato Buy Smart.

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