Il risparmio energetico è fondamentale per portare avanti un’adeguata pratica di sostenibilità ambientale. Si sa che con il caldo cocente siamo spinti a mettere l’aria condizionata al massimo, ma forse un rimedio potrebbe esserci: lasciarsi andare ad un abbigliamento più libero. E’ proprio ciò che stanno facendo alcune aziende, fra cui anche l’Eni di San Donato Milanese, che ha attuato un vero e proprio referendum interno, per sapere che cosa gli impiegati pensassero riguardo a questa iniziativa.
L’idea è stata quella di Paolo Scaroni, l’amministratore delegato dell’azienda. Giacca e cravatta rappresentano in qualche modo una specie di status symbol, ma forse possono essere lasciati a casa, se vogliamo pensare alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.
Una questione che prima di tutto è anche globale, ecco perché l’iniziativa adottata dall’Eni dovrebbe e potrebbe servire da esempio anche per altre società. Indossando semplicemente la camicia o una polo non c’è bisogno di mettere al massimo l’aria condizionata.
In questo modo si risparmia energia e si evita di inquinare, perché al risparmio energetico è associata anche una considerevole riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Quello dell’Eni non è l’unico caso al mondo, perché anche in altre parti del mondo si sta cercando di sensibilizzare i più sui piccoli cambiamenti che ciascuno di noi può mettere in atto nella vita quotidiana, in modo da contribuire a scelte ecosostenibili.
Basti pensare per esempio che anche in Spagna l’Acciona ha raccomandato ai suoi dipendenti un abbigliamento informale. Anche in Inghilterra il look tradizionale dell’uomo d’affari è cambiato a favore della semplice camicia.
In Giappone il Governo ha rivolto a tutti una raccomandazione di questo genere: con un’apposita circolare si consiglia ai funzionari del Governo di evitare giacca e cravatta nel periodo estivo. In questo modo cerca di agire anche per dare l’esempio il Primo Ministro Junichiro Koizumi.
Lo stesso Primo Ministro ha dichiarato: “Guardate come si sta bene così. Mi sembra di essere a Okinawa, nel più profondo Sud, dove fa molto caldo ma la gente si adegua vestendo leggero. Mi auguro che tutti, anche nel settore privato, seguano questo esempio“.
Una pratica soluzione, insomma, in modo che non si ecceda con l’uso dei condizionatori: i termostati possono essere tranquillamente regolati sui 28 gradi centigradi. I Giapponesi hanno accolto bene la proposta e poiché il sistema sociale giapponese è incentrato molto sull’obbedienza, in molti sicuramente si adegueranno a questa raccomandazione da parte del Governo.
Sembra una cosa da nulla, invece non è affatto così, perché se in tutto il mondo si adottassero disposizioni di questo genere potremmo contribuire in maniera sostanziale a porre un certo riparo all’effetto serra, che è alla base dei mutamenti climatici che affliggono il nostro pianeta.
Il rispetto per la Terra può iniziare anche da semplici atteggiamenti ecosostenibili che ci aiutano ad operare per un impatto ambientale meno forte.