La legge di Stabilità messa in atto dal governo Monti per recuperare la crisi economica tocca tutti i settori del nostro quotidiano, anche quello energetico. Infatti, l’ultima iniziativa lanciata dal governo è quella del risparmio energico. Con tale iniziativa il governo chiederebbe lo spegnimento delle luci di notte attraverso l’ormai nota operazione Cielibui. Il particolare è che l’invito non è riferito agli abitanti privati, bensì alle illuminazioni di edifici pubblici, strade urbane, autostrade ecc. si tratta dell’ennesima proposta della spending review rese ufficiali dopo la valutazione da 135mila utenti, tra cittadini e associazioni.
Il nostro Paese supererebbe quelli che sono gli standard tecnici di consumo energetico pubblico, ragion per cui sarebbe campione di inquinamento luminoso soprattutto se paragonato alla società inglese. Stando a dati dimostrati, infatti, pare che un italiano consumi circa 110 kilowattora di illuminazione contro i 42 kilowattora del Regno Unito.
La proposta del risparmio energetico della spending review vede l’Italia spaccata in due. Alcuni ambientalisti esulterebbero della decisione per le tartarughe caretta caretta, i cui piccoli, dopo la schiusa delle uova, tenderebbero a dirigersi nell’entroterra, invece che in mare, perché attratti dalle luci. Tuttavia c’è chi non approva tale soluzione soprattutto con lo spegnimento delle luci sulle strade, proprio nelle ore notturne, quando rischiano di verificarsi il maggior numero di incidenti stradali, che coinvolgono automobilisti, ma anche ciclisti e pedoni sempre più a rischio, soprattutto lungo una strada buia.
L’intento del provvedimento del governo non è solo ecosostenibile, infatti, si prevede un risparmio pari a un miliardo di euro per gli enti locali. L’associazione CieloBuio, da cui prende il nome l’iniziativa, si sarebbe fatta carico di un piano studiato ad hoc, dopo le proposte degli oltre 8mila cittadini di tagliare l’illuminazione pubblica, spegnendo o attenuando le luci delle città e sostituendole con dei led economici.
Stando ai dati riportati dall’associazione sulla classifica dei Paesi europei più spreconi, l’Italia si posizionerebbe ai primi posti, dopo la Spagna, con un consumo pro-capite di energia elettrica oltre il doppio della Germania e della media europea, ovvero 105 chilowattora contro lo standard che oscilla tra 42 e 51.
Foto di Antonio
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