La scelta della carne da consumare ad esempio comporta delle conseguenze per quanto riguarda la quantità di acqua che viene impiegata. In generale possiamo dire che la carne ricavata da animali la cui crescita è più lenta implica più acqua nel processo di produzione rispetto a quella che è richiesta per gli animali a crescita veloce. Differenze in questo senso sono riscontrabili anche per ciò che concerne la frutta. Basti pensare al fatto che, a pari quantità, per produrre noci di cocco ad esempio serve molta più acqua rispetto alla produzione di mele o di arance.
Per questo possiamo fare scelte consapevoli, all’insegna del risparmio idrico, nel momento in cui acquistiamo gli alimenti. Non basta solo il rubinetto taglia – consumi per il risparmio dell’acqua. Tè o caffè, riso o mais, vino o birra: ogni prodotto alimentare implica un certo impatto ambientale, di cui bisogna tenere conto a livello di consumo critico.
Si può parlare di un’impronta idrica del cibo, che non può non condizionare le nostre scelte in termini di ecocompatibilità. Oltre agli opportuni consigli per evitare gli sprechi di acqua, non ci resta che tenere conto anche della spesa a risparmio idrico.
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