L’estate che ci attende sarà a dir poco frenetica in termini di voli: i viaggi aerei non promettono di soddisfare le richieste di milioni di turisti. Qual è il motivo di un simile stravolgimento? Scopriamolo insieme
Che quella del 2023 sia destinata ad essere un’estate anomala, lo si era intuito fin dagli albori di giugno (il mese in cui la bella stagione si lascia scoprire in tutte le sue meraviglie). Temperature che oscillano di parecchi gradi tra una giornata e l’altra, forti raffiche di vento e temporali, balneari che stentano a far decollare la loro attività.
Le premesse affinché gli italiani si godano al meglio questo periodo dell’anno – il più atteso, senza ombra di dubbio – non sono affatto positive. Se ad un simile scenario si aggiungono i pronostici concernenti il settore dei trasporti aerei, la situazione non può far a meno di apparirci in tutte le sue complicanze.
Chi si è ritrovato a viaggiare spesso a bordo di un velivolo, specie negli ultimi tempi, avrà dovuto sicuramente destreggiarsi con ritardi nelle partenze e cancellazioni dell’ultimo minuto. Nel periodo post-pandemico, in realtà, di scenari simili se ne sono verificati a bizzeffe: aerei che non decollano con puntualità, altri che non atterrano nell’orario previsto, altri che vedono addirittura schizzare i costi dei biglietti alle stelle.
A far chiarezza sulla situazione è intervenuto Fabrizio Cuscito, che si occupa di coordinare il dipartimento Trasporto Aereo della FILT Cgil. Intervistato da Fanpage, il coordinatore ha elencato, punto per punto, tutti i disagi che dovremmo attenderci per l’estate 2023. La situazione, purtroppo, non sembrerebbe affatto essere in miglioramento.
Che gli italiani abbiano voglia di vacanze è un fatto appurato. Tra chi predilige la montagna come destinazione del proprio relax – una meta che, specie negli ultimi tempi, viene scelta da un numero sempre più elevato di persone – e chi invece non rinuncia alla possibilità di rilassarsi in spiaggia (qui per scoprire quelle più care del 2023), il ventaglio di scelta è a dir poco ampio. Non lo sarebbero, tuttavia, i voli attraverso i quali la maggior parte delle persone tenderebbe a spostarsi.
Nel periodo post-pandemico, in modo particolare, sono triplicati i disagi e le cancellazioni per quel che concerne i trasporti aerei. Tra il 15 e il 21 giugno 2023, come riporta Fanpage, i velivoli che sono decollati con puntualità sono stati il 57,4%, mentre soltanto il 64,1% è atterrato all’orario stabilito. Per non parlare degli scioperi, o delle cancellazioni dell’ultimo minuto che hanno finito per sabotare le vacanze e gli impegni lavorativi di migliaia di persone.
A fare il punto della situazione, in un’intervista a Fanpage, è stato il coordinatore del dipartimento Trasporto Aereo della FILT Cgil Fabrizio Cuscito. Stando a quanto riferito, la causa a monte di simili disagi sarebbe proprio la carenza di personale che, nel periodo della piena pandemia, si è resa necessaria per sostenere i costi delle aziende. Aziende che, all’appuntamento con l’estate 2023 (un’estate, cioè, in cui i trasporti hanno ripreso a pieno regime), si sarebbero fatte trovare impreparate.
“Dopo il Covid […] molti lavoratori hanno deciso di non tornare” – ha spiegato Cuscito – “Quello degli aeroporti non è considerato un settore appetibile. Gli stipendi sono troppo bassi, i livelli di stress altissimi“. Sollecitato ad approfondire la questione, il coordinatore ha persino rivelato a quanto ammontano gli stipendi dei lavoratori del settore (tra le principali cause degli scioperi e, di conseguenza, dei ritardi nei voli).
Se un lavoratore precario guadagnerebbe circa 700/800 € per caricare e scaricare i bagagli 8 ore al giorno, un dipendente contrattualizzato ne guadagnerebbe un massimo di 1.300 €. Cifre che, come ribadito da Cuscito, non sono affatto in grado di compensare il forte stress avvertito dagli occupati nel settore, che sono tenuti ad osservare massima puntualità ed efficienza durante il servizio.
Proprio queste, stando a quanto emerso, sarebbero le cause che stanno portando sempre più lavoratori ad abbandonare il settore dei traporti aerei o a scioperare, con conseguenti disagi per tutti i clienti che usufruiscono del servizio.
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